Pierre Moscovici “è un commissario socialista francese, non parla a nome dell’Unione Europea”. Lo ha detto stamattina, a Radio Anch’io, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, replicando così alle frasi pronunciate ieri dal vicepresidente della Commissione europea, che aveva parlato di “rischio politico” per l’Ue dal voto in Italia, criticando apertamente Luigi Di Maio per la proposta di sfondare il tetto del 3% nel rapporto deficit-pil e Attilio Fontana per le sue frasi sulla razza bianca.
“Che ci sia preoccupazione per l’instabilità è vero, ma credo ci sarà un governo stabile, gli italiani andranno a votare per far contare di più questo paese. Se fossi stato al posto di Moscovici sarei stato più prudente e non avrei fatto quella dichiarazione nel mezzo della campagna elettorale”, ha dichiarato Tajani, che sulla proposta del candidato premier del Movimento Cinque Stelle, definita da Moscovici “un controsenso assoluto”, ha sottolineato come “il tetto non è un dogma di fede, si deve vedere a cosa serve” lo sforamento dei vincoli di bilancio.
Parlando al Corriere della Sera, Tajani aveva invece smentito una sua possibile candidatura con il centrodestra alle elezioni del 4 marzo: “Non mi candido alle elezioni politiche in Italia, perché credo sia mio dovere continuare a fare il presidente del Parlamento europeo. Ci sono tanti nomi possibili per Palazzo Chigi nel caso di una vittoria del centrodestra. Vedremo anche cosa succederà a Strasburgo per Silvio Berlusconi. E’ anche interesse dell’Italia che io rimanga dove sono”.
L’esponente di Forza Italia chiede però che Roma conti di più in Europa: “L’Italia deve farsi carico, insieme a Madrid, dei problemi dell’Europa del Sud, ma per essere credibile deve anche essere più presente a Bruxelles, fare riforme come il fisco e la giustizia e pagare i debiti pregressi della Pubblica Amministrazione che mettono in ginocchio migliaia di imprese”.