È una delle più affollate di sempre la corsa al Campidoglio per le prossime elezioni amministrative, con 22 aspiranti sindaci. A contendersi il comune di Roma saranno, però, in quattro: la sindaca uscente del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi, Roberto Gualtieri, candidato del Pd, per il centrodestra Enrico Michetti, spinto da Fratelli d’Italia e poi l’outsider di Azione Carlo Calenda. Gli ultimi sondaggi pubblicati danno avanti al primo turno Michetti, a seguire il candidato dem e poi, in terza posizione, un testa a testa tra Calenda e Raggi. Tutt’altra storia si prevede al ballottaggio, con Gualtieri che prevarrebbe su Michetti. Di certo la sfida si consumerà attorno ai problemi dei rifiuti e dei trasporti pubblici, tallone d’Achille dell’ultima gestione Raggi, su cui i quattro candidati non hanno lesinato attacchi reciproci.
Programmi
Tenta di conquistare il suo secondo mandato la sindaca uscente Raggi, tra le sue priorità, il potenziamento dei trasporti pubblici e dell’azienda Ama, per risolvere il problema rifiuti. Stesse preoccupazioni per Gualtieri, ex ministro dell’Economia, che ha riassunto il suo programma in tre obiettivi: servizi pubblici all’altezza, creazione di nuovi posti di lavoro e contrasto alle disuguaglianze. Michetti assicura che con lui al Campidoglio non ci saranno discariche all’interno della città e poi punta su sicurezza e rilancio del marchio “Roma”. Corre da solo Calenda, che si propone come “quarto incomodo”, ed è l’unico a parlare di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti, privatizzazione delle municipalizzate e monitoraggio del sottosuolo
Strategie
Dal vivo si sono confrontati una sola volta i quattro candidati romani. Non hanno smesso mai di cinguettare, invece, i profili Twitter, nella campagna elettorale, quella romana, più social di tutte. Su tweet pungenti diretti agli avversari ha puntato molto Calenda, il più social dei contendenti, come ci ha spiegato Vittorio Sammarco, docente di Comunicazione politica. Il leader di Azione ha proposto una strategia di comunicazione dalla forma moderata ma dai toni populisti, che potrebbe riuscire ad attirare preferenze da destra attraverso il voto disgiunto. Raggi ha risposto promuovendo sui suoi profili tutte le iniziative portate a termine dalla sua giunta e girando le periferie. “Roma in 15 minuti”, invece, è lo slogan che ha scelto Gualtieri per una campagna elettorale tutta giocata sulla rigenerazione urbana. Invece Michetti, il meno attivo sui social, nei comizi ha preferito puntare sulla retorica del ritorno alla grandeur romana.