A sei mesi dalle elezioni del prossimo novembre, la sfida tra Donald Trump e Joe Biden entra in una fase cruciale. Il sondaggio di questa settimana di Morning Consult, realizzato tra il 24 e il 26 aprile, vede raggiungere il punto più basso per il presidente Trump dall’inizio della crisi del Covid-19. Solo il 43%, infatti, approva la gestione dell’emergenza Coronavirus da parte del tycoon, mentre il 51% la disapprova, con un calo di 8 punti rispetto alla precedente rilevazione e di 22 rispetto a un mese fa.
Si è solo in parte affievolito però il cosiddetto “rally around the flag”, lo stringersi attorno al presidente nei momenti di difficoltà, molto più forte nelle fasi iniziali dell’epidemia, ma ancora oggi questi dati non si traducono in un tracollo nelle intenzioni di voto per Trump. Nella sfida diretta, Biden pare che non ne stia approfittando e perde, infatti, un punto rispetto a settimana scorsa, pur rimanendo in testa con il 45%. Trump insegue con un quasi invariato 39% secondo Ipsos/Reuters.
Due giorni fa è arrivato anche l’endorsement ufficiale di Hillary Clinton a Joe Biden. L’ex segretario di stato e ex candidata, sconfitta quattro anni fa da Trump è sintomo chiaro di quanto il Partito Democratico sia compatto dietro la candidatura di Biden. Prima di Hillary erano infatti arrivati anche gli endorsement di tutti i suoi sfidanti nelle primarie che l’hanno visto vincitore. Un ruolo chiave nei prossimi sei mesi sarà giocato da Jerard Kushner, genero dell’inquilino della Casa Bianca e suo consigliere particolare. In molti lo chiamano “presidente ombra” e retroscena dicono che non ci sia documento, dossier o posizione presa da Trump che non passi prima sulla sua scrivania. La figura di Jerard, della figlia Ivanka e della moglie Melania saranno sicuramente al centro della sfida elettorale che è ormai quasi alle porte degli Stati Uniti.