I sovranisti restano alla guida della Polonia. Il partito guidato da Jaroslaw Kaczynski ottiene il 46% dei consensi, con otto punti di differenza rispetto alle ultime elezioni del 2015. “Nonostante un immenso fronte schierato contro di noi, siamo riusciti a vincere” ha commentato ieri il leader del partito Diritto e Giustizia dopo la diffusione dei primi exit-poll.
L’elettorato polacco sembra essere in controtendenza rispetto ad altri paesi del vecchio continente dove i venti sovranisti sembrano essersi affievoliti. In Ungheria, ad esempio, il partito di Viktor Orban ha perso il controllo di oltre metà dei capoluoghi del Paese, tra cui la Budapest.
Lo spoglio è arrivato al 72% delle schede, confermata la maggioranza assoluta alla Camera, dove grazie al premio di maggioranza Diritto e Giustizia, partito conservatore e clericale, potrebbe ottenere 239 seggi su 460. Situazione analoga anche per il Senato dove, al momento, viene attribuito il 46% dei voti al partito di Kaczynski (due punti in più rispetto alla previsione degli exit-poll), mentre a Coalizione Civica, partito di orientamento centro-liberale e filo europeo, il 32%.
Il principale gruppo di opposizione, Coalizione civica, che comprende Piattaforma Civica, il partito di centrodestra fondato dall’attuale presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, non è riuscito a superare il 25%. La Sinistra si conferma al 12%.