L’ex calciatore del Milan George Weah potrebbe diventare il nuovo presidente della repubblica della Liberia. Secondo i risultati parziali diffusi dalla Commissione elettorale nazionale (Nec) l’ex campione rossonero risulta infatti vincitore in 14 delle 15 circoscrizioni elettorali, mentre il vice presidente liberiano Joseph Boakai è in testa nella sua contea natale, Lofa.
Poteva permettersi una vita da vagabondo di lusso, George Dabliù, ricco, famoso, unico giocatore africano a vincere il Pallone d’Oro. E invece è tornato nella sua Liberia, un Paese in cui i quattordici anni di guerra civile, l’epidemia di Ebola e la crisi economica hanno ridotto la maggioranza della popolazione a un esercito di vedove di guerra e ragazzi al massimo di 30 anni.
«Senza calcio sarei diventato anch’io un bambino soldato» ha detto. Grazie al calcio ha potuto lasciare la baracca della nonna in cui viveva assieme ai tredici fratelli. E con i suoi dribbling ha sempre cercato di aiutare il suo Paese. Le borse di studio pagate di tasca propria agli studenti del suo Paese, sacchi di riso spediti a casa, gli incontri con i ribelli per convincerli a deporre i fucili in cambio di palloni.
E’ stato minacciato di morte, gli hanno bruciato la casa, violentato due cugine. Adesso guarda negli occhi il generale Charles Taylor, il dittatore in carcere a Durham per crimini contro l’umanità che promette di ritornare e di imporre la propria legge. Ed è pronto, George, a raccogliere il testimone di Ellen Johnson Sirleaf, la prima donna capo di Stato in Africa che guidò la Liberia fuori dalla disastrosa situazione in cui versava dopo la guerra civile.
Nonostante i partiti rivali abbiano denunciato frodi e manomissioni di voto, per ora non ci sono riscontri ufficiali di irregolarità. Anzi le votazioni, secondo gli osservatori internazionali, si sono svolte in un clima “calmo e pacifico”, sebbene non siano mancate difficoltà a trovare le stazioni di voto.