Il rischio di uscire sconfitto in molti collegi uninominali e la difficoltà nel creare una coalizione sta spingendo il Partito Democratico a schierare l’artiglieria pesante in vista delle prossime elezioni politiche. Secondo un retroscena pubblicato dal Corriere della Sera, al Nord si profila una sfida tra il ministro dell’Interno, Marco Minniti e il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che avrebbe come tema centrale quello dell’immigrazione, da sempre cavallo di battaglia del leader del Carroccio, e affrontato anche dal titolare del Viminale, che negli ultimi mesi ha ridotto di molto gli sbarchi nel nostro paese.
Il piano del Nazareno prevede di schierare, nei collegi uninominali, un candidato ad hoc dovunque si presenterà un big di Liberi e Uguali, la nuova formazione politica lanciata nei giorni scorsi dal presidente del Senato Pietro Grasso. A Bologna, contro Pierluigi Bersani, i dem potrebbero schierare Gianni Cuperlo, o in alternativa Giuliano Pisapia, se quest’ultimo dovesse decidere di candidarsi. In questo caso, il fondatore di Campo progressista avrebbe anche l’appoggio di Romano Prodi. Il Professore non avrebbe infatti per niente gradito lo strappo della sinistra di Liberi e Uguali. La sua moral suasion nei confronti dell’ex sindaco di Milano per ora non sembra però aver sortito gli effetti sperati.
Altri duelli significativi si prospettano a Napoli, tra il dem Antonio Bassolino e l’esponente di Liberi e Uguali Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra, e in Salento, dove Massimo D’Alema sarebbe sfidato da Francesco Boccia, ironia della sorte schierato in passato proprio dall’ex presidente del Consiglio contro Vendola. Se poi D’Alema optasse per Roma, si potrebbe assistere alla sfida con Matteo Orfini. Sempre nella Capitale, ma nel proporzionale, si va verso il duello più atteso di tutti, quello tra l’attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il già citato Pietro Grasso.