NUUK – Il nazionalismo conquista anche la Groenlandia, mai come oggi nel mirino di Donald Trump. Il voto, infatti, è stato contraddistinto da un desiderio d’indipendenza dell’isola artica. A vincere, con oltre il 30% dei voti, è stato il centrodestra con il Demokraatit Party, fino a ieri all’opposizione. Il partito democratico, che si descrive come “social liberale”, ha mantenuto un vantaggio insormontabile durante le operazioni di spoglio dei voti, secondo quanto riporta l’emittente pubblica della Groenlandia Knr. Bene anche i nazionalisti di Naleraq con il 24,5%.
Naleraq è il più aggressivamente pro-indipendenza, mentre i democratici sono favorevoli, ma a un ritmo più moderato. Si prevede che il futuro governo definirà un calendario per l’indipendenza, sostenuta dalla stragrande maggioranza dei 57.000 abitanti della Groenlandia, recatosi alle urne per oltre il 70%.
Netto calo per i partiti del governo uscente. Gli ambientalisti di sinistra di Inuit Ataqatigiit sono al 21 (-15 % rispetto al 2021) e i socialdemocratici di Siumut al 15% (-14%). “Rispettiamo il risultato delle elezioni”, ha detto il primo ministro uscente Mute Egede, leader di IA. E il leader del partito Siumut ha ammesso la sconfitta.
Nonostante l’ottimo risultato del centrodestra, nessuno dei partiti è destinato a vincere la maggioranza dei 31 seggi in parlamento. Perciò, nei prossimi giorni si terranno i negoziati per formare una coalizione.