“Siamo entrati nella Terza Repubblica, quella dei cittadini” esordisce il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio dopo il voto del 4 marzo. Ma gli stessi cittadini negli anni compresi fra il 1987 al 2018 hanno cambiato le loro preferenze. Lo rivela uno studio Swg che prende in considerazione proprio come sono cambiati i flussi elettorali, svelando come il Movimento creato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che non si professa né di destra né di sinistra, sia riuscito a conquistare ampie fette di elettorato che nella prima repubblica appartenevano soprattutto alla sinistra.
Chi nel 1987 scelse il Partito Comunista Italiano (PCI), il 4 marzo 2018 ha scelto il Movimento 5 stelle (35%) e il Partito Democratico (32%). Emerge quindi che è l’elettorato di sinistra ad essersi maggiormente spostato verso i grillini. Infatti solo il 18% di coloro che nella prima repubblica votarono Democrazia Cristiana (DC) ha scelto oggi il M5S. Il cammino dei voti della Dc è confluito nel 2018 soprattutto a Forza Italia (29%) e Lega (20%).
Colpisce la fedeltà degli elettori di Silvio Berlusconi: coloro che nel 1996 votarono Forza Italia per il 41% hanno riconfermato anche alle elezioni appena svolte la scelta per il partito azzurro. Il 29% ha scelto invece l’alleato Matteo Salvini, tracciando il simbolo sul partito della Lega. Interessante anche che il 4% ex elettori di Berlusconi abbia preferito a queste elezioni il Pd di Matteo Renzi.
Un altro dato che lo studio prende in considerazione è l’astensione. Se quello totale alle scorse politiche ammonta al 27%, Swg traccia la singola percentuale di persone che non sono andate a votare nella cosiddetta terza repubblica, quando invece lo fecero nella prima. Nel dettaglio, sono gli ex elettori della Dc ad essere rimasti a casa il 4 marzo con il 32%. Secondo la ricerca, si astengono per un 20% anche gli ex Pci e i votanti Forza Italia.