HomeEsteri Elezioni Austria, trionfa l’estrema destra di FPÖ. L’onda nera investe l’Europa

Austria, alle elezioni vince
l’estrema destra con il 29,2%
L'onda nera travolge l'Europa

Da solo non ha i numeri per governare

A Berlino il Bundestag giudicherà AFD

di Sofia Zuppa30 Settembre 2024
30 Settembre 2024

VIENNA – L’onda dell’estrema destra travolge anche l’Austria. Con il 29,2% il partito delle libertà FPÖ, guidato da Herbert Kickl, supera i popolari e i socialdemocratici con uno stacco netto. Per la prima volta in assoluto un leader radicato nell’ideologia nazista conquista gli elettori. Fenomeno a cui abbiamo assistito anche anche in Francia, Germania e Svezia. Qui, in particolare, il partito estremista di destra AFD ha raggiunto il 30%, mentre in Svezia, dal 2022, il governo conservatore e moderato di Ulf Kristersson è ostaggio dell’estrema destra.

FPÖ vince ma ha la strada sbarrata dagli altri partiti 

Con un’inaspettata affluenza – oltre il 70% degli aventi diritto si è recato alle urne – in Austria si è votato per il rinnovo della camera bassa del Parlamento. Dietro FPÖ si è piazzato il Partito Popolare ÖVP di centrodestra, che negli ultimi cinque anni ha governato il paese insieme ai Verdi, con il 26,5% dei voti. Subito dopo il Partito Socialdemocratico SPÖ ha raggiunto il 21%. 

Nonostante il risultato schiacciante dell’ultradestra sembra comunque difficile che il partito riesca da solo a formare un governo, poiché tutti gli altri partiti, durante la campagna elettorale, hanno escluso la possibilità di entrare a far parte di una coalizione di estrema destra e FPÖ, da solo, non ha i numeri per governare.

Il cancelliere austriaco e capo del Partito popolare austriaco (OVP) Karl Nehammer | Foto Ansa

Chi è Herbert Kickl?

Leader di FPO dal giugno 2021, Herbert Kickl è considerato un leader estremista di ispirazione nazista. Tra le sue politiche sostiene la necessità di sospendere il diritto d’asilo in Austria, è favorevole a una politica di Remigration oltre a essere il fondatore, insieme al leader ungherese Viktor Orbàn, del partito di estrema destra dentro al Parlamento europeo Patrioti per l’Europa.

Per la stampa austriaca un “terremoto politico”

La vittoria dell’ultra destra ha suscitato numerose reazioni, a partire dall’Alto Adige. Plaudono i Freiheitlichen altoatesini, il partito gemello della Fpö, mentre il presidente della Provincia Arno Kompatscher ritiene che il risultato rifletta “il desiderio di cambiamento di molte persone, ma anche la crescente frammentazione della società”. 

Il primo ministro ungherese Viktor Orban plaude con un tweet al successo del partito, così come la leader francese del Rassemblement national Marine Le Pen. Dall’Italia, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani spiega come sia necessario “respingere ogni rigurgito neonazista”. Dice: “Credo che in Austria serva una forma di governo a guida popolare che escluda il Partito della libertà. Le battaglie politiche si vincono sempre al centro per impedire che gli estremisti di destra e sinistra facciano danni”. 

L’onda estremista in Europa

Un’onda, quella dell’estrema destra, che dilaga in Europa. Prima, in Svezia, dove, a partire dalle elezioni del 2022, il partito dei Democratici svedesi, xenofobo e apertamente contrario all’immigrazione, sebbene sia rimasto fuori dal governo, continua a dettare le sue linee e a influenzare fortemente l’agenda politica.

Poi, è stata la volta della Francia, quando i risultati delle elezioni anticipate indette dal presidente Emmanuel Macron dello scorso luglio hanno visto Marine Le Pen e Bardella scansare gli avversari con un 33% di voti.

E poi in Germania, dove durante le elezioni regionali nei land di Turingia e Sassonia di agosto, ha stravinto il partito di estrema destra Alternative fuer Deutschland (AFD). Secondo l’indiscrezione del quotidiano Die Welt, a Berlino il Bundestag sarà presto chiamato a pronunciarsi sull’iniziativa di una quarantina di parlamentari tedeschi che vogliono ricorrere alla Corte costituzionale per bandire il partito dell’ultradestra. Tra i promotori compaiono esponenti di Spd, Cdu-Csu, Verdi e Linke. Si tratta solo di uno degli ultimi tentativi di arginare quella che ormai sta per diventare uno tsunami politico, in Germania e non solo.

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