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Elezioni 2013: le difficoltà del Pd rilanciano gli altri partiti

di Fabio Grazzini05 Febbraio 2013
05 Febbraio 2013

Le elezioni si vanno facendo sempre più vicine e i sondaggi impazzano: le previsioni sul voto appassionano gli italiani e resta il dubbio se le indagini statistiche più che informarli tendano a influenzarli. Tra i tanti fattori in gioco, di cui tenere conto in quest’ambito, lo scandalo Monte dei Paschi di Siena ha sicuramente avuto un peso non indifferente, penalizzando sensibilmente, sul fronte delle intenzioni di voto, il Partito Democratico. A rilevarlo è un report della società di sondaggi Swg, promossa da Agorà di Rai Tre, che indica come maggiori beneficiari del caos bancario delle ultime settimane Beppe Grillo, Silvio Berlusconi e Mario Monti.

La bufera Mps incide sulle preferenze di voto. L’analisi pubblicata da Swg mette prima di tutto in evidenza come l’affaire Mps abbia spinto il 50% degli intervistati a dichiarare che, in merito, il Pd ha sicuramente delle responsabilità. La coalizione di centrosinistra perde dunque l’1,6% del proprio elettorato scendendo al 32,8%. Il Movimento 5 Stelle, approfittando dell’impasse in casa Pd, inverte invece un trend negativo che lo caratterizzava da parecchio tempo, guadagnando in pochi giorni l’1% e attestandosi sui 18 punti percentuali: risultato apprezzabile che lo conferma come terzo partito italiano. La maggior parte dei sondaggi sottolinea inoltre il suo grande potenziale nel guadagnare in futuro nuovi consensi.
Ma anche il centrodestra rosicchia preferenze al Pd e, in pochi giorni, dopo essere cresciuto dell’1,3%, si assesta su un 27,8% di tutto rispetto, a una distanza di soli 5 punti percentuali dal partito di Pier Luigi Bersani.
Mario Monti, infine, presentandosi come il primo tra i suoi competitors nell’avvantaggiarsi della crisi del Pd, si porta anche lui avanti nell’apprezzamento elettorale di un buon 1,4%, toccando quota 14,2%.
Tra i partiti in calo di consensi spiccano Lega Nord e Lista Tremonti (-0,4%) e Sel (sempre -0,4%), rispettivamente a 4,9 e a 4 punti percentuali. Quasi un punto in meno per l’Udc (-0,8%), al 3,4%. Cresce leggermente Fli (+0,3%), all’1,4%, mentre restano più o meno stabili Fratelli d’Italia eLa Destra(entrambi -0,1%), il primo attestandosi all’1,4%, mentre il secondo all’1%.

L’area del non voto e le ultime del Cavaliere. Di coloro che i prossimi 24-24 febbraio non si recheranno alle urne (il 30% tra gli aventi diritto), Swg tratteggia poi un ritratto particolareggiato: la maggior parte si trovano nel sud, nelle isole e nel nord-est (36%); i più disillusi sembrano invece essere gli appartenenti alla classe d’età compresa tra i 45 e i 54 anni (39%), mentre i più ottimisti quelli situati tra i 18 e i 24 anni (21%). I non votanti sono inoltre rappresentati in notevole parte da coloro che hanno un reddito basso (45%). Ma interessante risulta anche la correlazione tra fede religiosa e astensionismo: i cattolici praticanti che non voteranno sono infatti il 39%, i cattolici non praticanti il 24%, mentre i non credenti rappresentano solo il 18% del totale.
Il sondaggio rileva inoltre come un italiano su due non contesti l’apprezzamento espresso durante il giorno della Memoria da Silvio Berlusconi verso alcuni aspetti della politica di Benito Mussolini: episodio che non si prevede quindi possa danneggiare il Pdl in campagna elettorale. L’acquisto di Mario Balotelli infine, per il presidente di Swg, Roberto Weber, ha influito sull’incremento dei consensi a favore del centrodestra per un 0,3%. La proposta choc di Berlusconi di restituire l’Imu a tutti gli italiani vale invece, secondo l’Istituto Demopolis, un punto percentuale, anche se, rende noto lo stesso istituto, per il 51% degli italiani essa non è credibile.

Fabio Grazzini 

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