Ha conquistato anche gli Usa, tanto che Storia della bambina perduta è stato inserito dal New York Times tra i dieci migliori libri dell’anno. È Elena Ferrante, caso letterario ormai mondiale che ha appassionato migliaia di lettori con le vicende di Lila e Lenù, due bambine nate nella Napoli rionale e che diventano donne in cerca di riscatto.
Ora è arrivato un altro successo: la saga della Ferrante diventerà una serie televisiva. Inizieranno questa estate le riprese de L’amica geniale, la serie in otto episodi diretta da Saverio Costanzo, tratta dal primo libro della quadrilogia della scrittrice. È una serie originale HBO-Rai, prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e da Domenico Procacci per Fandango. Soggetto di Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci, ai quali si aggiunge Saverio Costanzo per le sceneggiature. Jennifer Schuur è produttore esecutivo per Wildside e Fandango.
Entusiasmo da parte di Casey Bloys (presidente dell’HBO Programming): “Siamo felicissimi di collaborare con Wildside, Rai e Fandango per dare vita alla narrazione potente ed epica di Elena Ferrante e della sua saga L’amica geniale. Attraverso i personaggi di Elena e Lila saremo testimoni di un’amicizia lunga una vita che si sviluppa sullo sfondo dell’affascinante rete di relazioni sociali della città di Napoli. Questo ambizioso racconto, che esplora la complessa intensità dell’amicizia al femminile, catturerà senz’altro l’attenzione e i cuori del pubblico di HBO”.
Sul fronte italiano, anche il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto sottolinea l’eccezionalità del progetto: “Con L’amica geniale la Rai porta in tv lo straordinario successo editoriale di Elena Ferrante. È un progetto ambizioso che soddisfa molti degli obiettivi del servizio pubblico nel campo della fiction. È italiano e internazionale: una grande co-produzione di valore globale. Grazie anche all’inedita collaborazione con HBO, editore all’avanguardia nel campo delle serie tv, e insieme a produttori italiani ormai affermati a livello internazionale come Wildside e Fandango, la fiction italiana compie un ulteriore passo in avanti nell’esportazione del prodotto nel mondo. Una strategia che guarda alla qualità e al mercato, giocando la carta della creatività e del talento, tutti italiani, e dell’alto livello di professionalità raggiunto nell’ideazione e nella produzione seriale”.