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HomePolitica Effetto Renzi, tensioni nella maggioranza
governo diviso su giustizia e green economy

La scissione di Renzi
agita governo e maggioranza
Malumori in Forza Italia

Tensione dopo il voto su Sozzani

L'azzurra Conzatti passa a Italia Viva

di Giulio Seminara19 Settembre 2019
19 Settembre 2019

Il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, partecipa alla festa de "Il Foglio" a Palazzo Vecchio, Firenze, 21 ottobre 2017. ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

La prima scossa del terremoto prodotto dalla scissione di Matteo Renzi si è manifestata subito, d’altronde il voto segreto è una location perfetta per rese dei conti, messaggi in codice e accuse senza prove.

Ieri la maggioranza di governo giallorossa, adesso basata – suo malgrado – pure su Italia Viva, è andata sotto alla Camera in occasione del voto segreto sulla richiesta di autorizzazione a procedere a carico del deputato azzurro Diego Sozzani. Il deputato è coinvolto nell’inchiesta della Dda di Milano denominata “Mensa dei poveri” ed è accusato di finanziamento illecito per un pagamento da 10mila euro ricevuto in campagna elettorale.

Il Pd aveva dato mandato di votare per il via libera e, quindi, per l’arresto del deputato. E così anche il Movimento 5 Stelle. I numeri sulla carta dovevano quindi “condannare” Sozzani. Ma, alla fine della votazione, la sorpresa con tanto di boato in aula: il deputato di Forza Italia non sarà arrestato in virtù del voto contrario di 309 deputati, tra i quali 49 franchi tiratori. Le accuse implicite dei pentastellati sono state subito indirizzate ai renziani presenti in Aula, fuoriusciti dal Pd e non.

Un altro terreno di scontro è la preparazione del cosiddetto New Green Deal, la riforma elaborata dal Ministro dell’ambiente grillino Sergio Costa. Il governo non ha ancora trovato la quadra sui conti ma già fioccano i timori sui renziani, considerati contrari alla svolta ambientalista dell’esecutivo. Un altro tema delicato sarà la Giustizia, con la riforma proposta dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, già nel mirino di Italia Viva.

Più in generale, la vita per il governo presieduto da Giuseppe Conte, che ha vissuto la scissione di Renzi con preoccupazione, si fa più dura. E ogni votazione in Parlamento, specie al Senato – dove il nuovo partito renziano è determinante – rischierà di essere un Vietnam.

Non aiuta, per così dire, l’intervento di Alessandro Di Battista. “Il governo c’è e ai miei ex-colleghi”, scrive l’ex deputato cinquestelle su Facebook, “ai quali voglio bene anche quando non sono d’accordo con loro dico: NON VI FIDATE! Non vi fidate del Pd derenzizzato, ripeto, Renzi ci ha lasciato dentro decine di ‘pali'”. E ancora: “Sono sempre stato contrario ad un governo con il Pd non è un segreto. Ho sempre reputato il Pd il partito del sistema per eccellenza, quindi il più pericoloso”.

Il terremoto politico in corso a sinistra si percepisce anche a destra, con l’escalation di tensione in Forza Italia: gli azzurri infatti vedono la nuova creatura di Renzi come un’opa ostile. Questo timore trova una conferma nell’addio, avvenuto ieri, della senatrice azzurra Donatella Conzatti, che trasloca con Italia Viva e forse non da sola. Mara Carfagna ha organizzato una cena con i forzisti antisalviani per pungolare Silvio Berlusconi e rilanciare Forza Italia in senso antisovranista.

La Carfagna ha comunque già ottenuto un risultato: ieri al vertice del Ppe di Bruxelles Berlusconi ha preso le distanze dagli “antieuropeisti” Salvini e Meloni. Ma, anche lui, dovrà fare di più per scacciare i fantasmi nati dalla scissione di Renzi.

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