La pandemia si ripercuote in maniera inevitabile sulle compagnie aeree. Dopo le restrizioni dei governi sui voli in molti Paesi europei, da oggi EasyJet ha messo a terra l’intera flotta.
EasyJet. In una nota si legge che negli ultimi giorni la compagnia ha lavorato velocemente per consentire a moltissimi passeggeri di rimpatriare, con oltre 650 voli e portando a casa più di 45mila persone.
EasyJet “continuerà a lavorare con gli enti governativi per effettuare ulteriori voli di rimpatrio qualora richiesto”, quindi non è del tutto escluso che qualche velivolo verrà comunque utilizzato. Ma secondo quanto riporta la compagnia aerea britannica, “in questa fase non è possibile stabilire con certezza una data di ripresa dei voli commerciali”. A Luton (Regno Unito) spiegano che continueranno a “monitorare regolarmente le normative e lo stato della domanda e forniremo un aggiornamento al mercato non appena possibile”.
Il gruppo assicura che continuerà a “intraprendere tutte le azioni possibili per eliminare i costi e le spese non cruciali per l’azienda a ogni livello, al fine di contribuire a mitigare l’impatto del Covid-19 e la messa a terra degli aerei ha un impatto significativo in tal senso”. EasyJet afferma comunque di poter “contare su uno stato patrimoniale solido, senza debiti da rifinanziare fino al 2022” ed è “in continua discussione con gli istituti di credito che riconoscono la forza del bilancio e del modello di business”.
Ryanair. A partire da martedì metterà a terra quasi tutta la sua flotta aerea. Il più grande vettore europeo a basso costo ha dichiarato che si aspettava “quasi se non tutti” voli da mettere a terra, a parte un piccolo numero per mantenere i collegamenti tra Regno Unito e Irlanda.
Aeroflot. La compagnia aerea russa sospenderà i voli per la Cina: da oggi stop su Pechino, da domani su Guangzhou. La durata sarà almeno fino al 30 aprile. Ridotto anche il numero di voli per Bangkok (Thailandia), Shanghai (Cina), Male (Maldive) e New York (Usa). La Russia ha sospeso i voli internazionali dal 27 marzo, fatta eccezione per i voli per il rimpatrio dei russi all’estero e dei voli merci e postali.
Air Italy. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl trasporto aereo, chiedono un incontro con Air Italy e il Governo nazionale per discutere delle procedure in corso e dei bandi pubblicati per la vendita degli asset della compagnia aerea. Per il segretario di presidio della Fit Cisl, Gianluca Langiu è “un grave errore procedere nella vendita di Airitaly nei modi individuati dai Liquidator. Lo stop di 60 giorni a qualsiasi procedura in essere, decretato dallo Stato durante l’assoluta emergenza in cui versa il Paese intero, sembra non interessare minimamente la compagnia, che va avanti spedita incurante persino delle disposizioni governative”.