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HomeCultura Addio all’ultimo superstite del rastrellamento di Roma

È morto Lello Di Segni
l'ultimo ebreo sopravvissuto
al rastrellamento di Roma

Fu deportato ad Auschwitz-Birkenau

Raggi: "La Capitale non lo dimenticherà"

di Giacomo Andreoli26 Ottobre 2018
26 Ottobre 2018

Si è spento la scorsa notte Lello Di Segni, l’ultimo sopravvissuto al rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943 nel quartiere ebraico di Roma, il cosiddetto “Ghetto”. A darne notizia è stata la Comunità ebraica della Capitale.

L’uomo aveva 92 anni. Nato il 4 novembre 1926, in quel terribile giorno d’autunno doveva ancora compiere 17 anni e fu arrestato dagli uomini della Gestapo e portato insieme alla sua famiglia ad Auschwitz-Birkenau.

Dal suo ritorno in Italia, alla fine della seconda guerra mondiale, aveva assunto un impegno portato avanti fino alla fine: raccontare l’orrore vissuto affinché non si ripetesse mai più.

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha commentato la notizia su Twitter esprimendo “profondo cordoglio per la scomparsa” e sottolineando che la “Roma non dimenticherà mai la sua testimonianza”.

Allo stesso modo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire alla Comunità ebraica di Roma sentimenti di vicinanza e di cordoglio per la scomparsa del 92enne.

Invece il presidente della stessa Comunità, Ruth Dureghello, ha spiegato all’Ansa che la perdita dell’uomo “oltreché essere un dolore per la nostra Comunità, è purtroppo un segnale di attenzione e un monito verso le generazioni future”. Ed ha aggiunto: “Da oggi dobbiamo trovare il coraggio per essere ancora più forti, per non dimenticare e non permettere a chi vuole cancellare la Storia e a chi vorrebbe farcela rivivere di prendere il sopravvento”.

Anche il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha messo in evidenza che “la sua morte ci invita ad assumerci sempre più questa memoria e a trasmetterla alle giovani generazioni: aiuterà a costruire un futuro di pace contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione”.

Leggermente più pessimista la senatrice a vita Liliana Segre, che ha chiosato: “Man mano che spariscono le persone temiamo solo che sparisca la memoria”.

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