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E il mostro disse addio all’Isola

di Lorenzo Caroselli23 Maggio 2012
23 Maggio 2012

Futuro migliore per gli abitanti infuriati dell’isola del Giglio. Lo scorso venerdì 18 maggio, alla presenza del Commissario Delegato per l’emergenza per il naufragio della Costa Concordia, prefetto Franco Gabrielli, Costa Crociere e il consorzio italo-americano Titan-Micoperi hanno presentato un progetto che potrà rimuovere entro un anno il relitto della nave.
Il progetto è stato illustrato all’interno di una conferenza stampa internazionale e prevede di rimettere in galleggiamento l’intero scafo, in condizioni di massima sicurezza, rispettando l’ambiente.
Perchè la tutela ambientale avrà la massima priorità nel corso di tutta la durata delle operazioni di questa unica e ciclopica impresa di recupero: qualcosa di mai tentato prima al mondo. Una volta completata la rimozione, si provvederà alla pulizia dei fondali e al ripristino della flora marina.
E’ pronto un progetto faraonico. Il piano prevede anche misure per la salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell’isola del Giglio. La presenza del personale che lavorerà alle operazioni di rimozione non avrà conseguenze significative sulla ricettività estiva dell’isola.
“Sin dalle prime fasi dell’incidente, Costa Crociere ha profuso il massimo impegno in termini di risorse, professionisti, strutture, per minimizzare l’impatto del naufragio sull’ambiente e sull’Isola del Giglio in particolare – ha dichiarato Gianni Onorato, Direttore Generale di Costa Crociere S.p.A. –.Ora diamo il via a un’operazione di recupero mai tentata prima per caratteristiche e complessità tecnica”.
A suo volta il presidente di Titan Richard Habib rassicura: “Siamo molto contenti di essere stati scelti per realizzare questa incredibile opera di recupero della Costa Concordia. Le nostre qualità ingegneristiche e l’esperienza che abbiamo maturato in questo ambito ci hanno consentito di presentare un progetto all’altezza delle aspettative. Da oggi lavoreremo nell’ottica del rispetto dell’ambiente e della salvaguardia dell’habitat naturale”.
Tutto filerà liscio. Infine, il general manager dell’italiana Micoperi ha parlato così: “Abbiamo creduto fin dall’inizio che la professionalità della nostra azienda e la comprovata esperienza nelle attività di salvataggio e recupero sottomarine potessero essere messe a disposizione di questa impresa. L’essere stati scelti, inoltre, rappresenta un segnale forte per la qualità e la capacità delle imprese italiane nel gestire progetti delicati e senza precedenti come questo”.

Lorenzo Caroselli

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