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E adesso, cosa succederà? Sarà eletto a marzo il nuovo Papa. “Conclave breve”

di Lorenzo Caroselli12 Febbraio 2013
12 Febbraio 2013

Il Papa è depresso? «Assolutamente no». Così il portavoce vaticano, Federico Lombardi, risponde ad una delle tante domande della stampa. «Ho avuto varie occasioni di vederlo», spiega riferendo di aver incontrato in questi giorni una «persona di una serenità spirituale e padronanza del rapporto con gli altri assolutamente limpida e superiore, quindi per nulla segni di depressione o scoraggiamento».

«È ragionevole pensare che potrà essere chiamato vescovo emerito di Roma, ma non essendoci precedenti non posso affermare nulla con certezza su questo» spiega poi Padre Lombardi rispondendo alla domanda dei giornalisti su che cosa diventerà formalmente Joseph Ratzinger-Benedetto XVI dopo le sue dimissioni.

«Dal 28 febbraio lui non è piu il Papa in carica, nella pienezza del suo ministero. È stato Papa e noi gli vogliamo bene e continueremo a pregare con lui, ma non ha più il compito di governare la Chiesa. Non penso che ci siano rischi di confusioni o di divisioni a questo proposito. Quando inizia la sede vacante il Papa si trasferisce prima a Castel Gandolfo e poi, quando sono finiti i lavori, dove c’era la sede del monastero delle suore di clausura sul colle Vaticano. Poi subentreranno le diverse autorità della sede vacante e della preparazione del Conclave, senza che ci siano i novendiali e le altre cerimonie che in passato avevano sempre accompagnato la sede vacante per le esequie del Sommo Pontefice. A quel punto avranno luogo le attività delle congregazioni dei cardinali che si orienteranno sulle elezione fin dall’inizio e, visto che questo comincia dal primo di marzo, e che l’esperienza ci parlava in passato di una elezione nel giro di 15-20 giorni, possiamo prevedere che nel mese di marzo dovremmo avere il nuovo Papa, per Pasqua, dopo un conclave breve». 

La notizia. L’annuncio delle dimissioni del Papa è avvenuto «tra le 11.30 e le 11.40, la cosa non era annunciata pubblicamente». Lo dice il portavoce vaticano, Federico Lombardi, sottolineando che «avevamo la diretta televisiva interna al Vaticano, qui in sala stampa o a radio vaticana si poteva vedere la diretta tv. Il Papa – conclude il portavoce – parlava in latino, non tutti hanno capito perfettamente».

«Ho avuto l’impressione che il cardinale Angelo Sodano, che ha ringraziato pubblicamente Benedetto XVI dopo l’annuncio delle dimissioni, avesse un foglietto con qualche appunto, la sua dichiarazione però era evidentemente spontanea». Lo ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, rispondendo alle domande dei giornalisti. «Sodano – ha osservato Lombardi – forse sapeva da pochissimo la decisione del Papa, essendo lui il decano del Collegio. Le dimissioni del Papa sono un fatto assolutamente coerente con quello che aveva dichiarato nel libro-intervista ‘Luce del mondo’ di Peter Seewald».

«Nessuno può accettare o respingere le dimissioni del Papa». Lo ha spiegato ai giornalisti il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che ha fatto riferimento al canone 332 comma 2, per il quale, ha detto, «nel caso il Romano Pontefice rinunci i richiede che la rinuncia sia fatta liberamente e debitamente manifestata, ma non si richiede invece che qualcuno la accetti». «Mi sembra – ha aggiunto – che la manifestazione debita ci sia stata, e anche l’affermazione di una assoluta consapevolezza e della piena libertà». «Ci trovavamo – ha ricordato Lombardi – a un Concistoro Ordinario pubblico».

Il successore. Naturalmente il totopapa è cominciato: per i quotisti dell’agenzia Paddy Power la “battaglia” è tra Italia e Africa, date rispettivamente a 2,75 e 3,00.

Chi sono i papabili? I nomi più gettonati già si rincorrono nei celebri corridoi vaticani e sulla stampa. Al primo posto abbiamo Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ciellino. Altro papabile è l’arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, che però era dato per papabile anche al conclave del 2005, da cui è uscito eletto Ratzinger.

Altro nome interessante è il filippino Luis Antonio Tagle, di recente nomina cardinalizia, che ha ispirato tenerezza in tutto il mondo perché il giorno dell’elezione a cardinale si è commosso e molte fotografie lo ritraggono mentre si asciuga gli occhi con il fazzoletto.

Se la scelta dovesse ricadere su un curiale (come Ratzinger) i nomi più probabili sono il franco canadese Marc Ouellet (prefetto dei Vescovi), l’italiano Gianfranco Ravasi (Cultura), il prefetto delle Chiese orientali l’argentino Leonardo Sandri, il francese Jean-Louis Tauran (responsabile del dialogo interreligioso), il ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, ministro degli Affari sociali e che era tra quanti si auguravano una rimozione del cardinal Bertone da Segretario di Stato a seguito dello scandalo Vatileaks.

Sarà finalmente l’ora di avere un papa nero?

Lorenzo Caroselli

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