Di certo, non si amavano neanche prima. Ora, Corrado Formigli e Marco Travaglio, si attaccano a colpi di post, contendendosi il neopresidente del Senato, Pietro Grasso. L’oggetto dello scontro è il luogo e il posto che dovrà ospitare il confronto televisivo con Travaglio chiesto dall’ex procuratore nazionale antimafia, dopo le accuse lanciate dal vicedirettore del Fatto Quotidiano durante la puntata di Servizio Pubblico del 21 Marzo scorso. Travaglio non parteciperà al duello in programma questa sera a Piazza Pulita, su La7, il programma condotto dall’ex allievo di Michele Santoro.
La disputa parte proprio da qui. «Chiedo», ha detto la seconda carica dello Stato telefonando in diretta durante la puntata di giovedì, «un confronto diretto con Travaglio», che lo attaccava sui metodi utilizzati per favorire la sua rapida ascesa ai vertici dell’antimafia. Santoro ha colto la palla al balzo per un invito a tenerlo il giovedì successivo, ma per Grasso una settimana era troppo lunga da aspettare. A questo punto è entrato in gioco Formigli, cui non è parso vero di poter sottrarre all’antico maestro la sicura audience di un duello Grasso-Travaglio in prima serata televisiva. L’invito è partito via Twitter alle sette e mezza del mattino, e sempre con un cinguettio è arrivata la risposta positiva del neosenatore Pd. Da lì il via allo scontro.
«Si intromette nottetempo il simpatico Formigli – scrive Travaglio sul suo Blog – Che non c’entra nulla di nulla, invitando Grasso via twitter a tenere il duello a Piazzapulita». Ma non solo, Travaglio si lamenta anche delle modalità con cui è arrivato l’invito: «Formigli mi convoca con un gentile sms per lunedì nel suo programma già bell’e pronto, manco fossi la sua colf». Passano poche ore e arriva la durissima replica del conduttore: «Non mi sono intromesso. Ho semplicemente offerto il mio spazio di approfondimento dato che Grasso in diretta ne ha chiesto uno per il confronto. E visto che Grasso parlava di un programma prima di giovedi e che io conduco un programma, per giunta alla stessa ora e sulla stessa rete di Servizio pubblico, e prima di giovedì. Subito dopo di noi, altri programmi della rete e non solo si sono fatti avanti per ospitare il confronto. La tivù vive di confronti, di contraddittorio, di eventi. E quando una notizia esce da un programma diventa di tutti. Perché avrei dovuto lasciar cadere la richiesta del presidente del Senato?». E ancora: «Il mio sms diceva così: “Ciao Marco allora lunedì sei con noi a Piazzapulita per il confronto con Grasso? Se vuoi ne parliamo appena ti liberi”. Non mi pare una “convocazione” ma un invito (…) Caro Marco, da un po’ di tempo le tua ricostruzioni fanno acqua da tutte le parti. Sui giudizi non metto bocca, ma allo stravolgimento completo dei fatti e alle accuse mosse a vanvera non si può non rispondere. Soprattutto quando chi scrive bugie si atteggia da anni a giudice delle falsità altrui».
Quali sarebbero queste falsità, Formigli lo spiega: « Non è vero che Travaglio nel suo sms abbia risposto che “il confronto avverrà nel programma che ha originato la polemica e con cui collaboro in esclusiva”. Il suo sms dice così: “No grazie. Lo faccio da Michele oppure sulla web tv del Fatto e di Servizio Pubblico”. La web tv del Fatto è evidentemente un programma diverso da quello che ha originato la polemica, cioè Servizio Pubblico». La puntualizzazione non è da poco, visto che l’accusa mossa dal vicedirettore del Fatto è quella di essersi accordati con Grasso, insieme al direttore di rete Paolo Ruffini, alle sue spalle. «Un’accusa semplicemente ridicola – scrive Formigli – Sono stato io a invitare Grasso e Travaglio ed è stato Grasso ad accettare l’invito su Twitter alle 7.31 del mattino». E sull’invito a Ruffini a «mettere a posto Formigli e tutelare la dignità del programma di punta di La7 (cioè Servizio Pubblico, ndr)», chiosa: «Lasciamo stare la prosa da manganello, qui mica stiamo parlando di liberali. Ma che cosa avrebbe dovuto fare Ruffini? Sigillare gli studi di Piazzapulita, far prelevare il Presidente del Senato e deportarlo nottetempo a Servizio Pubblico per tutelare la dignità umiliata di Travaglio?».
A questo punto la controreplica di Travaglio è ormai scontata. E difatti arriva poco dopo, sempre dalle pagine web del Fatto, di cui entrambi sono blogger: «La mia ricostruzione è vera e ringrazio il simpatico Formigli, cui sono felice di aver regalato un quarto d’ora di celebrità, per averla confermata con l’aria di smentirla. Formigli si è intromesso eccome, e molto scorrettamente, fra Servizio Pubblico e La7, il cui direttore Paolo Ruffini, chiamato da Santoro e dal suo staff intorno a mezzanotte di giovedì sera, aveva dato ampia disponibilità a modificare i palinsesti per consentire a Grasso di ottenere il faccia a faccia con me prima di giovedì prossimo». Il sospetto però che Travaglio voglia giocare in casa, cercando di far ospitare il confronto negli studi amici di Santoro non è cosa che si possa ignorare. Di qui la disponibilità a cambiare location: «Per la data e l’orario non ho problemi né veti: giovedì Grasso aveva una gran fretta, salvo poi dirsi impegnato fino alle 21.15 di lunedì. Ma, se riesce a liberarsi un’ora prima, ci possiamo vedere anche domani sera (oggi, ndr) al Tg de La7 o a Otto e Mezzo. Mentana e Gruber permettendo». Probabile però, che a questo punto il confronto non si tenga, visto che difficilmente Grasso tornerà sui suoi passi, e men che meno Travaglio si dichiarerà disponibile a disputare il confronto negli studi di Piazza Pulita. Leggere per credere quello che l’ex allievo di Montanelli scrive nel lungo post sul suo Blog: «Aggiungo, visto che Formigli mi provoca, che a Piazza Pulita non metterei piede neppure se fossi libero da vincoli: e credo che lui sappia bene il perché. Ho tanti difetti, ma non la smemoratezza, e non dimentico com’è nato Piazza Pulita. Mentre Santoro e tutti noi, due anni fa, Formigli compreso, ci battevamo contro una proposta indecente di contratto con La7 che prevedeva la censura preventiva della rete e la manleva legale alla rete, lui si proponeva per condurre un talk show il giovedì sera al posto nostro. Anche a me fu offerta da Stella e Bernabè la conduzione di un programma alternativo su La7, ma naturalmente rifiutai».