Due pescherecci italiani sono stati sequestrati questa notte nelle acque del Mediterraneo e sono stati costretti ad attraccare in Egitto, al porto di Alessandria.
Secondo le prime e frammentarie notizie, le due imbarcazioni – il “Ghibli I” e il “Giulia Pg” – entrambi del distretto della pesca siciliano di Mazara del Vallo, si trovavano in acque internazionali non sottoposte ad autorizzazioni o restrizioni, a circa 28 miglia dalle coste egiziane. I comandanti delle due navi sono rispettivamente Faro Licavoli e Michele Gennaro; l’armatore della prima è una società che fa capo a Luciano Giacalone, della seconda è Domenico Asaro.
Al momento del sequestro, che sembrerebbe opera di militari egiziani, il comandante e il direttore di macchina sarebbero stati lasciati a bordo, mentre il resto dell’equipaggio è stato trasportato su alcune motovedette militari.
L’ambasciata italiana a Il Cairo sta seguendo la vicenda ed è in stretto contatto con il distretto della pesca di Mazara, con il Ministero agli Affari esteri e con l’assessore regionale preposto. Mentre fonti ufficiali egiziane al momento non danno nessuna conferma di quanto accaduto questa notte.
Secondo le ultime notizie trapelate, in ogni imbarcazione vi erano 7 persone (quattro italiani e tre tunisini). I due pescherecci, inoltre, furono protagonisti nel 2008 di un difficile salvataggio di circa 650 migranti a largo di Lampedusa.
Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo delle pesca e della crescita blu, del quale fanno parte i due natanti, ha fatto sapere che il sequestro “è avvenuto intorno alle 22 di ieri sera” e ha confermato che si trovavano in acque internazionali. “Gli equipaggi – prosegue Tumbiolo – pescavano con le reti a una profondità di circa 600 metri quando hanno avuto l’alt da parte della marina militare egiziana. Alcuni uomini sono saliti a bordo e hanno indotto i pescherecci a fare rotta verso Alessandria d’Egitto dove sono giunti intorno alle 4,30 di notte”.
Entrambi i pescherecci hanno già subito, in passato, attacchi simili. Il “Ghibli I” era già stato sequestrato dagli egiziani circa quattro anni fa. Allora l’imbarcazione mazarese era con altri tre pescherecci e tutti subirono un sequestro lampo. Il “Giulia PG” fu sequestrato, insieme con il “Daniela L.” – che si trova ancora sotto sequestro -, nell’ottobre 2013 dai miliziani di Bengasi che li avevano bloccato a circa 40 miglia al largo delle coste cirenaiche.
Non mancano le prime polemiche sul perché le due navi si trovassero in quelle zone, non particolarmente sicure. È il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, a sottolineare che “questo duplice sequestro è il frutto della costrizione dei nostri pescatori a ricercare banchi di pesca lontani. Bisogna lavorare – ha aggiunto il primo cittadino – per far sì che i nostri mari tornino ad essere vivi e capaci del sostentamento della pesca e dell’indotto”.