Maggioranza e opposizioni dialogano per cercare di far ripartire l’economia italiana, gravemente colpita dall’emergenza Coronavirus. Ieri ci sono state due riunioni, una a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte e l’altra al Ministero dell’Economia con il ministro Roberto Gualtieri. Dopo il “Cura Italia”, in vigore dal 17 marzo scorso e che ha stanziato 25 miliardi di euro per affrontare la pandemia, sono in arrivo due nuovi decreti per imprese, lavoratori e famiglie. Valore complessivo: 35 miliardi.
Il decreto a sostegno delle imprese
Era atteso per oggi, ma è slittato e dovrebbe arrivare entro lunedì.
Il provvedimento prevedrà interventi che daranno liquidità alle aziende, divise in tre fasce.
Nel primo gruppo, la maggior parte delle aziende, ossia chi ha meno di cinquemila dipendenti e un valore della produzione fino a un miliardo e mezzo di euro. Queste riceverebbero dallo Stato una garanzia fino al novanta per cento del finanziamento bancario.
Il secondo gruppo, le imprese tra un miliardo e mezzo e cinque miliardi di fatturato, avrebbe un paracadute pubblico pari all’ottanta per cento.
La terza fascia prevede le imprese con un giro d’affari oltre i cinque miliardi. Queste avrebbero fino al settanta per cento.
Decreto Pasqua
Con l’altro decreto, previsto per Pasqua, circa 15 miliardi saranno destinati alla proroga e al rafforzamento degli ammortizzatori sociali. Il limite delle 9 settimane per la Cassa integrazione previsto dal “Cura Italia” sarà superato.
Nel decreto, dovrebbe essere potenziata l’indennità di disoccupazione per i contratti a termine. Per gli autonomi si passerà dagli attuali 600 euro a 800 euro. Per chi non lavora o lo faceva in nero è previsto il Reddito di emergenza, che dovrebbe essere di 400-500 euro.
Per le famiglie, è prevista la proroga dei congedi e dei voucher babysitter e potrebbe esserci anche un assegno per chi ha figli sotto i 14 anni.
Il credito d’imposta del 60% sugli affitti commerciali dovrebbe essere esteso a capannoni, alberghi e studi professionali.
Infine, sarà prorogata la sospensione dei pagamenti di imposte e contributi, che potrebbero includere anche Imu e Tari.