Proseguono i controlli anti-droga nei quartieri a rischio della Capitale. Nelle ultime ore i carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coadiuvati da decine di militari, sia in divisa sia in borghese, e da unità cinofile addestrate alla ricerca di sostanze stupefacenti, hanno condotto una maxi operazione nelle zone Pigneto, Trastevere, San Lorenzo, Eur e Torpignattara. Nove pusher sono finiti in manette: erano pronti a smerciare quasi 2 chili di droga. Tra le sostanze sequestrate, marijuana, eroina, ecstasy, nonché un centinaio di pasticche di “Yaba”, la cosiddetta “droga della pazzia”, una metanfetamina di origine asiatica, il cui consumo è già largamente diffuso tra i giovani, soprattutto in Thailandia. La droga “Yaba” deve il suo soprannome ai particolari effetti che provoca su chi l’assume (effetti che possono durare dalle 8 alle 24 ore): non solo dipendenza e allucinazioni, ma anche gesti violenti e autolesionisti, fino a gravi e irreparabili disturbi psichici.
L’operazione. Oltre alla droga, i carabinieri hanno sequestrato anche mille euro in contanti, probabilmente la somma guadagnata dai pusher attraverso l’attività di spaccio. Sette persone sono state inoltre identificate come acquirenti e in seguito segnalate all’autorità competente come consumatori abituali di droghe. Dei pusher arrestati, due sono romani e sette sono cittadini stranieri, di età compresa tra i 20 e i 39 anni, due dei quali originari del Marocco, due della Guinea, uno del Senegal, uno del Gambia e uno del Bangladesh. Quest’ultimo, in particolare, è stato fermato in via Labico dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro: dopo una perquisizione personale e domiciliare l’uomo è stato trovato in possesso di 9 grammi di eroina, cento pasticche di Yaba, e 675 euro in contanti. I carabinieri hanno sequestrato la merce e trasferito il giovane nel carcere di Regina Coeli. Quanto agli altri otto pusher, questi sono stati condotti in caserma, dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa che si proceda con il rito direttissimo. Al momento l’accusa per tutti è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Alessandra Aurilia