Pop corn, bibite, auto e film proiettati sul maxi schermo all’aperto. Potrebbe ricordare le scene dei film americani degli anni ‘50, ma è invece la nuova risposta cinematografica ai tempi del Covid-19. Da nord a sud, molti progetti di drive in, già attivi prima della diffusione del coronavirus, si stanno attrezzando per aprire agli spettatori desiderosi di vedere le pellicole cinematografiche sul maxi schermo.
A Milano, il format del cinema all’aperto in macchina è tutto tecnologico e consentirebbe di rispettare le norme per la sicurezza e distanziamento sociale. Nel Bovisa Drive-in, che prende il nome proprio dalla periferia della città meneghina in cui si trova lo spazio, le auto sarebbero distanziate e il biglietto si comprerebbe online e si validerebbe virtualmente con un QR code. Snack e bibite verrebbero ordinate tramite un’app e consegnate dal personale del drive-in, ovviamente con guanti e mascherine, direttamente in auto. La proiezione non perderebbe il suo fascino sonoro e visivo: ogni auto avrà uno speaker, che verrebbe sanificato a ogni utilizzo, e le pellicole proiettate in 4K.
Anche Napoli si sta attrezzando per il drive in ai piedi del Vesuvio. Pasquale Aumenta, patron di Italstage, ha chiuso da poco l’accordo con l’Ippodromo di Agnano e punta ad aprire entro l’estate uno spazio per musica, cinema e teatro da vivere e godere direttamente dalla propria auto. La data dell’apertura è fissata per il 15-20 giugno e lo spazio offrirà l’ingresso a 500 tra auto, moto e biciclette davanti a un maxischermo led da 200 metri quadrati installato al centro dell’ippodromo. Il progetto è praticamente pronto per essere sottoposto alle autorità a partire dalla commissione provinciale di vigilanza sugli spettacoli.
Vorrebbe essere quindi un ritorno alla normalità in questa Fase 2, ma c’è il timore che nei decreti legge discussi in parlamento non ci sia l’attenzione per la gestione degli eventi collettivi in piena estate. Il drive in potrebbe essere la risposta per far ripartire l’economia nazionale e locale e reintrodurre nel mondo del lavoro centinaia di impiegati nel settore dello spettacolo.
“Sarebbe possibile riaprire da subito e in sicurezza ma nei decreti non si parla di noi”, denuncia Paolo Liaci, coordinatore del progetto del Bovisa Drive-in di Milano, che ha provato anche a contattare l’amministrazione comunale per capire come attivarsi, senza successo.