Visita ufficiale in Italia per il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, arrivato oggi a Roma per discutere con il premier Matteo Renzi del coinvolgimento degli organi internazionali nella gestione dell’emergenza sbarchi. Insieme al capo del governo e all’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri Federica Mogherini, Ban Ki-moon salirà oggi pomeriggio a bordo della nave San Giusto, con cui la Marina opera nel canale di Sicilia per cercare e portare soccorso ai migranti. “Non esiste una soluzione militare alla tragedia umana che sta avvenendo nel Mediterraneo. Sono cruciali canali legali e regolari di immigrazione”, ha detto il numero uno del Palazzo di Vetro alla vigilia dell’incontro.
Fra i suoi collaboratori più stretti circola la voce che Ban Ki-moon non abbia apprezzato le soluzioni emerse dal summit straordinario dell’Ue sull’immigrazione, organizzato subito dopo l’ennesimo, tragico naufragio, quello della notte fra il 18 e il 19 aprile, costato la vita ad almeno 750 persone: troppo poco incisiva la proposta di aumentare semplicemente i fondi per Triton, senza prendere decisioni in merito all’accoglienza delle migliaia di disperati che sbarcano sulle coste europee. Per questa visita formale non sarebbe casuale, dunque, la scelta dell’Italia, paese in prima fila nella gestione dell’emergenza.
Le preoccupazioni del segretario dell’Onu sono in linea con quelle espresse dalla Santa Sede per voce di monsignor Giancarlo Perego, il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, per il quale “il piano dell’Ue è assolutamente debole e per certi versi vergognoso”, perché punta soltanto a contrastare i trafficanti, lasciando in secondo piano le persone. Sul tema Ban Ki-moon si confronterà con papa Francesco nel corso dell’incontro fissato per domani in Vaticano.
Anna Bigano
