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HomePolitica Draghi striglia la maggioranza dopo il caos Milleproroghe: “Così non si va avanti”

Draghi striglia i partiti
dopo il caos Milleproroghe
"Così non si va avanti"

Il premier anticipa il rientro

da Bruxelles per incontrare Mattarella

di Andrea Noci18 Febbraio 2022
18 Febbraio 2022

A Palazzo Chigi la riunione presieduta dal presidente del Consiglio Mario Draghi con i capi delegazione delle forze politiche di maggioranza: i ministri Stefano Patuanelli, Giancarlo Giorgetti, Maria Stella Gelmini, Andrea Orlando, Elena Bonetti e Roberto Speranza, Roma, 17 febbraio 2022. Sul tavolo, il caro bollette, tema all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri, previsto per domani. ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Notte insonne per la maggioranza di governo che zoppica alla Camera. L’esecutivo va sotto quattro volte nelle sedute in programma nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali. Un preoccupato Mario Draghi, che si trovava a Bruxelles, rientra subito a Roma per un confronto urgente con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il premier convoca poi i capidelegazione di maggioranza per una strigliata che sa di ultimatum: “Non siamo qui per scaldare la sedia e neanche a perdere tempo. Se ai partiti e al Parlamento non va bene questo governo, trovatevene un altro”, avrebbe detto ai partiti.

Governo sotto su 4 emendamenti

Quello di ieri è qualcosa di più di un incidente, soprattutto alla vigilia del Consiglio dei ministri che dovrebbe varare il decreto per contrastare il caro bollette e probabilmente anche il ripristino della cessione del credito per il superbonus. Contro il parere dell’esecutivo, Pd e 5 Stelle hanno votato in maniera difforme sulla decarbonizzazione dell’Ilva, mentre Lega e Forza Italia sul tetto al contante (per il quale in mattinata i 5 stelle hanno presentato un emendamento soppressivo). Il governo poi aveva espresso parere negativo sugli emendamenti che riguardano norme sulle graduatorie della scuola e i test sugli animali, che sono stati però approvati. 

Emendamento sui contanti: torna l’asse nel centrodestra

Nella notte Lega e Forza Italia hanno votato con Fratelli d’Italia una retromarcia sul contante: il tetto che dallo scorso 1° gennaio è sceso a mille euro torna ora per un anno a 2 mila euro. Dopo le polemiche delle scorse settimane, torna un’asse nel centrodestra. Continua però a serpeggiare l’idea di uno spostamento a destra di Fratelli d’Italia per cavalcare le posizioni di malcontento antigovernista. Intanto Lino Ricchiuti, viceresponsabile del dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia commenta aspramente l’ira del premier Draghi: “Qualcuno dovrebbe spiegare al presidente Draghi, magari il Quirinale, che il governo si chiama Esecutivo perché esegue le leggi che fa il Parlamento e non viceversa”. 

Orfini e Calenda, le reazioni nel centrosinistra

Secondo indiscrezioni c’è stato un duro scontro in Commissione anche fra il Partito democratico e la Lega. Ma il deputato Matteo Orfini richiama alla calma: “Se su alcuni aspetti di un provvedimento complesso e ampio come il Milleproroghe, il Parlamento ha una posizione diversa dal governo, non è un dramma”. 

Decisamente più critico il leader di Azione Carlo Calenda al programma Coffee Break: “Da un lato ci sono Mattarella e Draghi che portano avanti il Paese in un clima internazionale complicatissimo e dall’altro ci sono i ragazzini che giocano e dove l’assunzione di responsabilità non c’è mai e un esempio è proprio Salvini. Così non si governa nemmeno un condominio, sicuramente non il Paese”.

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