Nel suo intervento alla conferenza “Rome Med – Mediterranean Dialogues”, un incontro annuale promosso dal ministero degli Affari esteri e dall’ISPI (Istituto italiano di studi di politica internazionale) per ripensare gli approcci politici nell’area del Mediterraneo, il premier Mario Draghi ha parlato di migranti, politiche europee e delle tensioni tra Israele e mondo arabo.
Riguardo al flusso migratorio dall’Africa settentrionale alle coste europee, che “è aumentato di 6 volte rispetto al 2019”, Draghi rimarca ancora una volta l’importanza di “una gestione collettiva europea, in un equilibrio fra responsabilità e solidarietà”. In tema migrazione, sottolinea il presidente del Consiglio, l’obiettivo è “proteggere i più deboli con cordoni umanitari dai paesi più vulnerabili, rafforzare i flussi legali, che sono una risorsa e non una minaccia per la nostra società”.
Per quanto riguarda Israele, invece, Draghi dichiara di guardare “con attenzione al percorso di normalizzazione col mondo arabo. “Le recenti crisi di Gaza – sottolinea il premier – dimostrano la necessità di riavviare gli sforzi internazionali a favore del processo di pace”. La soluzione, nelle parole dell’inquilino di Palazzo Chigi, è quella dei due Stati, “praticabile, giusta e direttamente negoziata dalle parti coinvolte”.