Oggi riprende il confronto tra i sindacati e il governo con l’incontro tra il premier Mario Draghi e i vertici di Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi. Saranno diversi i temi sul tavolo: dalla sicurezza al salario minimo, passando per gli investimenti del Pnrr e la fine del blocco dei licenziamenti. Resterà centrale la salute e la sicurezza sul lavoro, ma si discuterà anche di ammortizzatori sociali, fisco e pensioni. Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre interventi per fermare la lunga catena di morti sui posti di lavoro.
L’incontro è il primo dopo il Patto per il lavoro e la crescita lanciato lo scorso giovedì all’assemblea di Confindustria. Tra i temi caldi ci sono le riforme della prossima legge di Bilancio, da affrontare in tempi stretti. Continua poi la discussione sul salario minimo, sostenuto dall’asse Pd-M5s-Leu, mentre sindacati e Confindustria mantengono la barra dritta sulla via della contrattazione. Sul salario minimo andranno definiti il ruolo dei contratti collettivi di lavoro e la soglia minima, che potrebbe essere di 9 euro l’ora. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà ha ribadito che il salario minimo è importantissimo poiché “serve per poter riequilibrare le retribuzioni all’interno dell’Europa, cercando di fare ancora di più mercato unico”.
Landini chiede invece una legge sulla rappresentanza contro i contratti pirata e per l’efficacia di quelli nazionali firmati dai sindacati più rappresentativi. Manca però l’appoggio di Cisl e Uil. Per i rappresentanti di categoria si può però agire sulla leva fiscale per aumentare i salari, riducendo le tasse sui dipendenti e sui pensionati. I sindacati e Confindustria concordano sulla definizione del salario minimi nei contratti. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha dichiarato: “Abbiamo la stessa posizione, siamo per rafforzare la contrattazione perché garantisce tutti”.