Una possibile riapertura delle scuole dopo Pasqua, anche nelle zone rosse, se la situazione epidemiologica lo permette. È l’ipotesi avanzata dal premier Mario Draghi durante le odierne comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue. Le lezioni potrebbero tornare prima in presenza per le regioni che da lunedì passano in arancione, a meno di ordinanze più restrittive da parte dei governatori.
“500mila vaccinati al giorno”. Il premier conferma anche l’ambizioso obiettivo delle 500 mila vaccinazioni giornaliere. “Siamo già all’opera per compensare il ritardo di questi mesi” – ha ribadito Draghi durante il discorso al Senato, in cui non è mancato l’affondo alle Regioni sui presunti favoritismi verso categorie che non avrebbero diritto. E attacca duramente le Regioni. “Mentre alcune seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani”. E sul prolungamento delle restrizioni attuali il ministro della Salute Roberto Speranza rassicura “Non c’è alcuna decisione”. Si rimane in attesa quindi per le nuove misure che seguiranno all’attuale decreto legge, in scadenza il 6 aprile.
Campagna vaccinale, il piano di Curcio. “Entro fine anno torneremo a riprenderci almeno in parte la nostra vita”. È la promessa del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Per una spinta alla campagna vaccinale, propone Curcio, saranno creati “hotspot vaccinali” in ogni città e scenderanno in campo 200 mila volontari della Protezione civile. Per accelerare nelle somministrazioni “siamo pronti a sostenere le Regioni” – ha dichiarato Curcio, sottolineando la necessità di un maggiore coordinamento Stato-Regioni , pur mantenendo “la diversificazione per territorio”. E sulla questione “furbetti” del vaccino è categorico: “Procedere per anno di nascita è l’unico criterio oggettivo”.
Il bilancio. Ieri 551 vittime, drammatico record che non si registrava dal 26 gennaio scorso. In aumento anche il numero dei contagi a 18.765. Il tasso di positività scende al 5,6%, attestando la curva epidemica verso quella che sembra una lieve discesa, dopo il picco del 18 marzo.