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HomeCronaca Dossieraggio, Camponovo ai pm: “Mano oscura” in Inghilterra

Caso Dossieraggio
Camponovo confessa ai pm
Mano oscura in Inghilterra

Per l'hacker interrogatorio di nove ore

“C’è un livello superiore e inquietante"

di Elisabetta Guglielmi06 Novembre 2024
06 Novembre 2024
Hacker

Hacker in azione | Foto Ansa

MILANO — Una “mano oscura” con base in Inghilterra ha mosso le trame della politica italiana. Questo quanto emerso dall’ultima inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese e della Dda guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci. Nove ore di interrogatorio hanno aggiunto nuove pagine all’inchiesta “dossieraggio”. Sentito in udienza nella giornata di ieri dal pm di Milano Francesco De Tommasi, Massimiliano Camponovo, uno degli hacker legato al gruppo della Equalize di Enrico Pazzali, ha fornito informazioni importanti sul caso per cui è indagato.

Tecnico informatico del gruppo di presunte cyber-spie con al vertice l’ex super poliziotto Carmine Gallo e l’hacker Nunzio Samuele Calamaucci, Camponovo ha ammesso l’esistenza di un “livello superiore” alla società. Dall’interrogatorio è emerso come “varie dinamiche esterne e interne” abbiano “condizionato l’attività” dello stesso gruppo.

L’informatico, oltre ad ammettere le proprie responsabilità nelle attività di creazione dei report incriminati, ha focalizzato l’attenzione su quella che ha definito “dimensione estera” con base a Londra. Camponovo ha, infatti. confessato di aver “sbagliato”, ma di essere stato mosso dalla paura che la “mano oscura basata all’estero” potesse minacciare la sua famiglia. L’indagato ha dichiarato di essere stato un mero esecutore.

Dalle dichiarazioni del tecnico informatico è emerso come Calamucci avrebbe fatto parte di un gruppo di persone ancora da identificare, radicato in Inghilterra. I componenti sarebbero uomini dell’intelligence israeliana. Dal Regno Unito avrebbe agito una professoressa universitaria, attiva nel guidare la centrale dei prelievi illeciti di informazioni dalle banche dati italiane.

Intanto, continuano gli interrogatori agli hacker. Nel pomeriggio di oggi dovrebbe essere sentito dal pm l’informatico Giulio Cornelli, il tecnico informatico della società Equalize Srl attualmente agli arresti domiciliari.

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