BRUXELLES – L’Italia ha ricevuto una doppia lettera d’infrazione dall’Unione europea sul mancato rispetto della direttiva Bolkenstein per le concessioni ai balneari e sull’assegno unico. La Commissione europea ha inviato in entrambi i casi un parere motivato, che dà all’Italia due mesi per rispondere e adeguarsi alle norme Ue.
La lettera sui Balneari
Nel primo caso Bruxelles contesta l’esito del tavolo tecnico sui Balneari diffusi dal governo a ottobre. La quota di aree occupate dalle concessioni che equivale al 33% delle aree disponibili, “non riflette una valutazione qualitativa delle aree in cui è effettivamente possibile fornire servizi di concessione balneare” e “non tiene conto delle situazioni specifiche a livello regionale e comunale”. È quanto si legge nella lettera recapitata al governo dalla Commissione europea, dove Bruxelles chiede all’Italia di adeguarsi alla direttiva sui servizi entro due mesi dal ricevimento della missiva.
L’assegno unico
La Commissione Ue ha inviato anche la lettera con parere motivato che contesta l’assegno unico e universale per i figli a carico, introdotto nel marzo 2022, per il mancato rispetto delle norme dell’Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione dei lavoratori. Possono beneficiarne solo coloro che risiedono per almeno due anni in Italia, e solo se vivono nello stesso nucleo familiare dei figli. Secondo il parere dell’esecutivo comunitario, questa normativa viola il diritto dell’Ue, in quanto non tratta i cittadini dell’Unione in modo equo, e pertanto si qualifica come discriminazione.
Le reazioni politiche
“Siamo pronti a dare risposte immediate”, ha replicato il vicepremier Matteo Salvini. Ma, sulla mappatura, il leader leghista ha tenuto il punto: “Solo il 33% è occupato, quindi non si può parlare di una risorsa scarsa”. “Il governo – ha aggiunto poi il capodelegazione di Fratelli d’Italia – saprà rispondere nei tempi e porrà fine all’incertezza”.