Una cordata di sole donne a gestire la casa cinematografica di quello che è diventato un simbolo della violenza di genere. Un gruppo di imprenditrici, tutte donne, è infatti interessato a rilevare la società The Weinstein Company, che comprende gli studi cinematografici di Harvey Weinstein, produttore travolto da una lunga serie di accuse di stupri e molestie sessuali.
L’idea è di Maria Contreras-Sweet, che durante l’amministrazione Obama ha guidato la Small Business Administration, agenzia governativa di supporto alle piccole imprese.
Il consorzio, formato da alcune donne d’affari provenienti da Hollywood e non solo, ha infatti presentato un’offerta di 275 milioni di dollari per rilevare la società co-fondata dall’ex numero uno di Miramax, con il benestare dei legali di una delle principali accusatrici di Weinstein.
La proposta del consorzio è quella di mantenere tutto lo staff degli studi. A cambiare sarà invece il consiglio di amministrazione, formato solo da quote rosa e con la Contreras-Sweet al vertice. «Siamo arrivati a un bivio in cui è imperativo che un board di donne acquisisca il controllo della società e crei contenuti che ispirino il pubblico di tutto il mondo e soprattutto i giovani», si legge nella proposta, anticipata dai media americani.