A meno di una settimana dal massacro nella scuola di Parkland, in Florida, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra voler cambiare posizione sulla questione legata alla vendita e alla circolazione delle armi da fuoco negli Usa.
A farlo sapere è stato uno dei portavoce della Casa Bianca, che ha specificato che la decisione di Trump potrebbe concretizzarsi nel suo sostegno al rafforzamento del sistema federale di controlli sul passato dei potenziali acquirenti di fucili e pistole, ovvero quello che tecnicamente viene definito il “background check”.
La questione delle armi da fuoco è da tempo centrale nella discussione politica statunitense ma anche nelle campagne elettorali. La legge è infatti in stallo al Congresso tenuto sotto scacco dalla National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi che ha sostenuto la corsa alla Casa Bianca di Trump, ma che finanzia anche i democratici. Il presidente, poco prima di essere eletto l’8 novembre 2016, aveva più volte ribadito di non voler fare passi in avanti in tal senso, poiché secondo Trump si andava a toccare “il secondo emendamento della Costituzione”, quindi la libertà di ogni cittadino di possedere un’arma da fuoco per potersi difendere.
Adesso però, dopo l’ennesima strage che ha causato 17 vittime, le posizioni di Donald Trump sono state scosse da un’opinione pubblica sempre più attenta al problema e determinata a far sentire la propria voce per un cambio di rotta. Ieri, infatti, per la prima volta un gruppo di studenti si è avvicinato alla zona della White House per manifestare. Sono stati i letti i nomi dei ragazzi morti nella scuola di Parkland e poi i ragazzi presenti si sono distesi a terra per una decina di minuti simulando di essere morti. “Sarò io il prossimo?” recitava uno dei cartelli. Intanto è già stata annunciata una grande “marcia per nostre vite” per il prossimo 24 marzo a Washington e nelle principali città americane, con l’intento di diventare una mobilitazione di massa come già in passato avvenuto per altri temi caldi negli Stati Uniti.