Ci vorranno quattro anni per la riapertura della Domus Aurea al pubblico. La Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma ha presentato il 18 giugno in conferenza stampa il progetto definitivo del sistema di protezione della parte superiore del monumento, alla presenza del Soprintendente Mariarosaria Barbera, del responsabile della Domus Aurea Fedora Filippi e del ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
Cercasi sponsor. I lavori di risanamento della Domus Aurea costeranno complessivamente 31 milioni di euro, pari a circa 7-8 mln di euro all’anno, ma il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo è ancora in attesa di candidature da parte di sponsor privati. La speranza è che il progetto si concluda nei tempi prestabiliti, anche attraverso l’intervento delle aziende. “Lo Stato italiano ha messo in campo un ‘art bonus’ che prevede un credito d’imposta del 65% – ha dichiarato il ministro Dario Franceschini – mi aspetto adesso che tutte le grandi imprese italiane che da anni attendevano questo incentivo fiscale passino dalle parole ai fatti. Anzi, mi aspetto che ci sia una corsa per legare il proprio nome a quello della Domus Aurea”.
Porte aperte al mecenatismo straniero. Per il ministro Franceschini le sorti della Domus Aurea non possono essere un problema esclusivamente italiano: è opportuno e indispensabile anche il finanziamento da parte di capitali stranieri. “Se è vero come dice l’Unesco che il patrimonio è dell’umanità – ha detto Franceschini – allora vuol dire che ognuno deve concorrere alla sua tutela. Visti gli sgravi fiscali previsti dal decreto non ci sono più alibi. Aspettiamo di vedere nomi, cognomi e ragioni sociali”.
Alessandra Aurilia