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HomeEconomia Domani il Consiglio Ue: la Germania verso il sì a un fondo per la ripresa

Domani il Consiglio Ue
la Germania verso il sì
a un fondo per la ripresa

Italia e Spagna chiedono 1500 miliardi

L'appello del Papa: "Serve unità"

di Giacomo Andreoli22 Aprile 2020
22 Aprile 2020

Fonti Ue, minivertice a 5 lunedì scorso, anche Conte

Mancano poche ore ad uno dei Consigli europei, in videoconferenza, più attesi degli ultimi mesi. Domani i primi ministri dei 27 paesi dell’Unione Europea sono chiamati a discutere le proposte dell’Eurogruppo e trovare un accordo sugli strumenti da utilizzare per affrontare l’emergenza economica da Coronavirus.

Come ha spiegato il premier spagnolo Pedro Sanchez si tratta di trovare un “primo consenso”, ritenuto tuttavia “indispensabile” sia dalla Spagna che dall’Italia. Dopo l’informativa di ieri alle Camere il presidente Giuseppe Conte, proprio insieme a Sanchez, è pronto a mettere sul tavolo la creazione di uno European Recovery Fund da 1500 miliardi di euro finanziato dai bond.

Occhi puntati su Angela Merkel

La partita è tra paesi del Sud e la Germania con i paesi del Nord. Proprio il governo di Angela Merkel è quello ritenuto chiave per una svolta. Giuseppe Conte, in questi giorni, ha più volte rilasciato interviste a tv e giornali tedeschi e dopo l’aiuto dei Verdi tedeschi ora incassa anche il sostegno di alcuni socialisti.  Questa mattina, a margine di una manifestazione promossa da deputati tedeschi per esprimere solidarietà al nostro Paese davanti all’ambasciata italiana, è intervenuto l’ex capo dell’Spd, Martin Schulz. Secondo lui Angela Merkel ha “esitato”, ma adesso ha imboccato la strada giusta.

Sembra infatti che il governo tedesco si sia convinto a far partire il Recovery Fund, anche se ancora tentenna sui titoli di debito comune sostenuto dalle garanzie di tutti gli Stati membri. Il fondo potrebbe essere allora finanziato da maggiori contributi dei vari Paesi o da bond della Commissione con i fondi strutturali come garanzia. “I Coronabond non arriveranno subito, quindi il Recovery Fund è un buon punto di partenza” ha spiegato Schulz.

Per “allentare le tensioni” tra Nord e Sud dell’Ue sembra infatti che lunedì pomeriggio ci sia stata una videoconferenza preparatoria tra Charles Michel, Conte, Sanchez, Emmanuel Macron, Mark Rutte e proprio Angela Merkel. Secondo fonti dell’agenzia Ansa il confronto è stato costruttivo e già il fatto che tutti loro abbiano partecipato è un segnale di disgelo.

Il Mes e gli altri strumenti

Non in discussione lo strumento Sure (il piano della Commissione Ue anti-disoccupazione) e gli interventi della Bei (Banca europea per gli investimenti), che da soli valgono centinaia di milioni di euro. Sul Fondo Salva-Stati, il cosiddetto Mes, il problema sembra solo italiano. Conte proverà ad avere rassicurazioni sull’assenza di condizionalità per le spese medico-sanitarie, ma rimane forte l’opposizione di Lega, Fdi e M5s. Gli altri paesi del Sud vanno invece verso un “sì” allo strumento.

In attesa del vertice di domani, Papa Francesco chiede coesione. “Preghiamo oggi per l’Europa: perché riesca ad avere questa unità fraterna che hanno sognato i padri fondatori dell’Unione” ha detto, in occasione della messa a Santa Marta.

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