Andrà in onda domani all’ora di pranzo (13.05) su Rai3 il documentario su Gianni Brera Il libero della Bassa per la regia di Graziano Conversano. Brera è forse il giornalista sportivo più famoso nella storia d’Italia. Il suo dominio della nostra lingua gli ha permesso di diventare famoso per i molti neologismi introdotti nei suoi articoli. Contropiede, centrocampista, goleador, libero. Sono solo alcuni dei termini da lui inventati e oggi diffusissimi nel gergo del giornalismo. In particolare è il catenaccio a cui ha legato indissolubilmente il suo nome. Sosteneva infatti che la nazionale italiana dovesse puntare in particolare su questa nota strategia difensiva, essendo noi un popolo meno forte fisicamente degli altri. E in effetti gli azzurri si sono caratterizzati storicamente per questa caratteristica, definita anche calcio all’italiana. Famoso anche per i soprannomi: è lui che ha cominciato a chiamare Silvio Berlusconi Il Cavaliere nel dibattito pubblico.
E’ tra i personaggi ricordati in Nuntereggaepiù, la famosa canzone di Rino Gaetano.
Nato nel 1919 a San Zenone al Po, provincia di Pavia, tentò da giovanissimo la carriera calcistica nel Milan, senza successo. Al giornalismo sportivo si dedicava comunque già a quei tempi; a 18 anni arrivò a scrivere sul Guerin Sportivo. Partecipò da combattente nelle file della Resistenza alla seconda guerra mondiale. In seguito scrisse per La Gazzetta dello Sport (di cui diventò direttore), Il Giorno, Il Giornale e La Repubblica. Ebbe modo di collaborare anche con testate estere quali la francese L’Equipe. In televisione, si ricordano in particolare i suoi interventi a La Domenica Sportiva e il Processo del Lunedì, oltre ad avere avuto un programma proprio a TeleLombardia (L’Accademia di Brera). Morì nel 1992 in un incidente stradale all’altezza di Codogno, nel lodigiano. A suo nome è stata intitolata l’Arena Civica di Milano nel 2002. Dal 2001 si assegna il premio Gianni Brera “Sportivo dell’Anno”.
Il documentario sarà introdotto da una presentazione di Paolo Mieli.