Domani il ddl Zan torna in Aula al Senato, ma il dibattito si è già aperto. Secondo il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, che ha incaricato il suo collega Alessandro Zan di verificare la possibilità di convergenza dei partiti su un testo definitivo, domani ci sarà “un voto tagliola in Senato, chiesto da Lega e Fdi” che “vogliono affossare il provvedimento”.
Il timore del Pd è che, dopo la discussione di domani, i due partiti possano stoppare la legge attraverso la richiesta di non passaggio al voto degli articoli, a voto segreto. Letta fa un appello per evitare che ciò accada: “Sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi a cui il ddl Zan risponde, soprattutto i giovani”.
Il presidente della commissione giustizia al Senato, il leghista Andrea Ostellari, ha programmato per oggi pomeriggio in Senato un tavolo con i capigruppo. Letta auspica una soluzione rapida, senza modifiche sostanziali, anche perché le associazioni Lgbt ritengono intoccabile il tema dell’identità di genere e sono pronte a manifestare.