Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge “Rilancio”, con misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Al primo punto, si legge nel comunicato di palazzo Chigi, ci sono le misure su salute e sicurezza.
Sul piano sanitario, “si dispongono il potenziamento e la riorganizzazione della rete ospedaliera, di quella assistenziale e dell’attività di sorveglianza attiva. Sono stanziati complessivamente, per il 2020, oltre tre miliardi e duecento milioni di euro. Si rende stabile – si legge nella nota – l’incremento di 3.500 posti letto in terapia intensiva per far fronte all’emergenza, e si stabilisce la riqualificazione di 4.225 posti letto di area semi-intensiva, che saranno fruibili sia in regime ordinario, sia in regime di trattamento infettivologico ad alta intensità di cure. La metà di questi dovrà essere immediatamente convertibile in posti letto per la terapia intensiva”.
Il decreto prevede il rafforzamento dei servizi infermieristici distrettuali, con l’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia o di comunità. Per realizzare questo obiettivo, il Governo provvederà all’assunzione di oltre 9.000 persone fra infermieri, assistenti sociali e socio-sanitari.
“Si velocizzano e snelliscono – si legge ancora – le procedure per l’adozione del Fascicolo sanitario elettronico, che viene ulteriormente potenziato. Si incrementa di 1,5 miliardi di euro, per il 2020, il Fondo per le emergenze nazionali (FEN), destinandone uno al finanziamento degli interventi di competenza del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria da COVID-19. Si stanziano risorse per il potenziamento del sistema sanitario militare e per il pagamento degli straordinari delle forze armate e delle forze di polizia”
Con il decreto sono previste circa 4.200 borse di studio per le scuole di specializzazione in medicina, in collaborazione con il ministero dell’Università.
“Solitamente ci vogliono almeno due o tre anni per arrivare ad una cifra di questo tipo”, ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa, riferendosi ai 3,25 miliardi di euro stanziati per la sanità. “Invece ora – ha aggiunto – in un colpo solo abbiamo queste risorse per rafforzare la rete sanitaria territoriale. Con il Covid abbiamo visto come la rete territoriale sia la chiave per fronteggiare l’epidemia”.
Nonostante i grandi investimenti sul settore sanitario, non c’è traccia del premio economico di mille euro, promesso nei giorni scorso dal governo, a medici e infermieri che hanno lottato in prima linea contro il coronavirus e che più volte le istituzioni hanno definito “eroi in corsia”. Secondo l’agenzia Dire sembrerebbe che l’esclusione del bonus sia dovuta ad una mancanza di fondi per la copertura economica.