È abituato a correre a 300 km/h, ma quando si tratta di scelte legate alla carriera Valentino Rossi ha bisogno di tempo. Quello che non aveva la Yamaha, in cerca di nuovi piloti. E così è arrivato il divorzio tra il n. 46 e la scuderia giapponese della MotoGP.
“Per ragioni legate al mercato piloti, la Yamaha mi ha chiesto a inizio anno di prendere una decisione sul mio futuro – racconta Rossi nel comunicato stampa che Iwata ha diramato ieri -. Ribadendo quello che avevo già detto l’anno scorso, ho confermato loro che non volevo affrettare nessuna decisione e che mi serviva più tempo. Yamaha si è comportata di conseguenza e ha concluso le proprie trattative”.
Sarà Fabio Quartararo a sostituirlo dal 2021. L’enfant prodige di origini siciliane era il pezzo più ambito del mercato e la casa giapponese ha forzato i tempi per tenerselo stretto.
Ma la Yamaha non si è fermata ai piloti. Oggi ha ingaggiato il cinque volte campione del mondo Jorge Lorenzo come collaudatore per i test del 2020, lasciando una porta aperta a una sua eventuale partecipazione a qualche gara. Lorenzo, che si è ritirato dalle corse alla fine dell’ultimo motomondiale, e che è stato per nove anni fino al 2016 con la Yamaha, torna così alla casa giapponese, dov’era stato compagno di scuderia di Valentino Rossi.
Il n. 46 lascia la Yamaha dopo quindici stagioni. Alla soglia dei 41 anni – li compirà il 16 febbraio – e dopo due Mondiali avari di successi (non vince una gara dal 2017, ad Assen) ora il futuro è incerto. La Yamaha gli ha promesso una moto di prim’ordine e appoggio tecnico nel caso in cui volesse proseguire la stagione successiva. Dove? Nel team Petronas al posto di Fabio Quartararo, il giovane talento che ha stupito al debutto nella massima categoria in sella a una M1 clienti.
Il pilota di Tavullia ha detto che il suo “obiettivo è di proseguire nel 2021”. Anche dal punto di vista economico un suo addio non gioverebbe al mondo delle corse. Secondo i media spagnoli, Rossi garantisce almeno il 30% del volume d’affari complessivo. E i tifosi lo seguono ovunque: in ogni pista c’è una tribuna dedicata esclusivamente ai fan club del pesarese.
Immaginare un motomondiale senza Valentino Rossi sarebbe difficile. Che il n. 46 possa correre fino a 46 anni? Non un’ipotesi da scartare. L’omaggio al numero che indossava il padre quando correva potrebbe essere l’età in cui il nove volte campione smetterà di correre.
Le tappe della carriera di Valentino Rossi
- Esordio il 31 marzo 1996
- Il 31 marzo del 1996 quando un Valentino Rossi ancora 17enne esordisce nel Motomondiale classe 125
- Il 18 agosto 1996 ecco la prima vittoria in carriera di Valentino Rossi che arriva davanti a tutti nel circuito di Brno
- Il 31 agosto del 1997, nello stesso circuito dove aveva ottenuto la prima vittoria – quello di Brno in Repubblica Ceca – Valentino conquista anche il suo primo Mondiale 125
- Il 24 ottobre 1999, a Rio de Janeiro, Valentino Rossi vince il suo secondo titolo mondiale, il primo in classe 250
- Il 9 luglio 2000, a Donington, la prima vittoria in 500 per Valentino Rossi
- Nel 2001, esattamente il 14 ottobre a Phillip Island, arriva il primo Mondiale in top class, il terzo in carriera per il fuoriclasse di Tavullia
- Il 21 settembre 2002, a Rio de Janeiro, arriva il secondo Mondiale nella classe regina, il primo se si considera la MotoGP e il quarto totale in carriera
- Nell’ottobre 2003, a Sepang, il Dottore vince il suo quinto Mondiale in carriera, il terzo nella classe regina
- Il 17 ottobre del 2004, a Phillip Island, ecco anche il sesto Mondiale, il quarto in top class. In quell’occasione arriva anche il podio numero 100 fra tutte le classi
- Nel GP del Sachsenring del 2005, Valentino arriva primo ed eguaglia Mike Hailwood, terzo di sempre, con 76 vittorie in tutte le classi. Nel giro d’onore e poi in pit-lane porta una bandiera con la scritta “Sorry Mike”
- A Sepang, il 25 settembre 2005, il Dottore conquista il suo quinto titolo mondiale in classe regina, il settimo in carriera
- Il 28 settembre 2008, a Motegi, il Dottore si laurea campione del mondo per l’ottava volta in carriera, la sesta nella classe regina
- Il 27 giugno del 2009, sul circuito di Assen, Valentino vince il suo GP numero 100 considerate tutte le classi
- Nello stesso anno, il 25 ottobre, a Sepang vince il nono titolo mondiale in carriera: si tratta del settimo in top class
- Anche nel 2019, all’età di 40 anni, Valentino Rossi è stato in grado di andare a podio e l’ha fatto nel Gran Premio d’Argentina arrivando secondo alle spalle di Marc Marquez il 31 marzo
- E infine l’ultimo traguardo (in ordine cronologico) di una carriera straordinaria: il 27 ottobre 2019 il GP numero 400 corso in Australia, chiuso all’ottavo posto.