«Verità per mio figlio». La madre di Cranio Randagio, giovane rapper cresciuto a XFactor, non si dà pace. Non ci sono novità sulla sua prematura scomparsa, avvenuta sabato pomeriggio a Monte Mario (Roma), dopo che Vittorio Bos Andrei – vero nome del cantante – aveva partecipato ad un festino alcolico a casa di amici, la sera precedente. Secondo le versioni degli amici e dei proprietari dell’appartamento, interrogati dagli inquirenti, si sarebbe fumata anche marijuana. «Andava alle feste com’è normale per un ragazzo della sua età – ammette la madre – Ma questa volta non è tornato e devono dirmi cos’è successo» incalza.
Baffi a manubrio e rasta biondi, un talento giovane che si autodefiniva “pseudo rapper paranoico”. Una vita non facilissima: la perdita del padre durante l’adolescenza e il sogno di X Factor terminato prima del previsto. Ma Cranio Randagio i suoi seguaci li aveva, tanto che era pronto per incidere il suo primo disco. Cosa sia successo nell’appartamento venerdì sera resta un mistero, ma secondo la polizia non ci sarebbe traccia né di hashish né di altre sostanze stupefacenti. «Vittorio usava metanfetamine» confessano però gli amici. L’ipotesi di un mix letale si fa quindi sempre più strada prima del responso dell’autopsia, che verrà effettuata dal dott. Antonio Oliva, medico legale del policlinico Gemelli.
«Non erano veramente suoi amici, non li conosceva bene. Hanno solo fatto un video con lui sul terrazzo due settimane fa» ha dichiarato con voce rotta la madre che recrimina di non esser stata contattata nemmeno quando si è tentato di rianimare il figlio. Prima della morte i proprietari dell’appartamento avrebbero chiamato invano il 118. Mika che aveva scoperto le sue rime e le aveva portate in tv commenta: «una vita finita troppo presto. Ricorderemo la sua grande voglia di fare musica e condividere quello che sentiva». Il giovane rapper avrebbe infatti compiuto 22 anni a dicembre.