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“Discriminazioni e veti
contro i medici stranieri
e loro lasciano l’Italia”

Lo denuncia Foad Aodi, presidente Amsi

“Il colore della pelle è un problema”

di Chiara Capuani13 Febbraio 2020
13 Febbraio 2020
Foto Pixabay

Foto Pixabay

Il palestinese Foad Aodi è il presidente dell’Amsi, l’Associazione medici stranieri in Italia. Proprio i professionisti provenienti dall’estero potrebbero compensare le crescenti carenze d’organico nel nostro paese, che dal punto di vista culturale resta però molto indietro.

L’Italia è ancora attrattiva per i medici stranieri?
“Già da sette anni abbiamo denunciato la mancata programmazione relativa agli arrivi di professionisti dall’estero. Le regioni italiane denunciano le carenze di personale e allo stesso tempo molti medici stranieri sono interessati a svolgere la professione in Italia. C’è un report che lo dimostra”.

In quanti hanno già lasciato il nostro Paese?
Soltanto negli ultimi due anni sono tornati nei loro paesi di origine circa 5mila professionisti della sanità e i medici stranieri in Italia sono passati dagli 80mila complessivi del 2018 ai 75mila di oggi. Le dottoresse provengono soprattutto da Somalia, Sudan e Palestina. Hanno preferito muoversi verso il Belgio, l’Olanda, l’Inghilterra”.

Perché vanno via?
Manca un concorso pubblico aperto anche agli stranieri, che non possono partecipare a quelli riservati agli italiani, e lamentano la mancanza di contratti stimolanti. Ma pesano soprattutto le crescenti discriminazioni, sia per il colore della pelle, sia per chi tra le donne porta il velo. Nel 2019, in cinque regioni, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio e Umbria, venticinque dottoresse hanno lasciato l’Italia per problematiche legate al razzismo”.

 

Foad Aodi

Foad Aodi, presidente dell’Associazione Medici Stranieri in Italia

Cosa accade nello specifico?
Ci è stata segnalata la difficoltà per le donne musulmane di integrarsi all’interno del contesto ospedaliero. Lavorano presso una struttura, ma dopo un po’ mancano i pazienti, che si rifiutano di farsi visitare da loro. Hanno paura del velo e di ciò che secondo loro rappresenta. Le discriminazioni nei confronti dei professionisti stranieri sono aumentate negli ultimi anni del 35% e quasi il 60% dei pazienti dichiara di non voler essere visitato da dottoresse con il velo. Sono state quindi costrette ad andarsene. Mi sono appellato a tutti gli organi istituzionali perché non si giudica da questo la professionalità di un medico.

A suo avviso, ci sono responsabilità della politica? 
Le politiche condotte dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini hanno portato ad accettare le discriminazioni come qualcosa di normale. Ma l’antisemitismo e l’avversione per la presenza di arabi in Italia rappresentano qualcosa di antistorico. Noi abbiamo denunciato questa situazione”.

Perché non fanno sentire la loro voce?
Il 60% dei medici non denuncia per paura di non essere adeguatamente tutelato dalla struttura in cui lavora. La percentuale sale all’80% se parliamo invece dei professionisti sanitari.

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