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HomeCronaca Disastro Marche, spunta il documento pronto dal 2004 per prevedere l’alluvione

Marche, disastro evitabile
Piano idrogeologico del 2004
abbandonato in un cassetto

Burocrazia a rilento e lavori mai fatti

Anche i meteorologi sotto indagine

di Roberta Chiarello19 Settembre 2022
19 Settembre 2022

Foto Ansa

Il disastro causato dall’alluvione che ha sconvolto le Marche poteva essere evitato. Lo mette per iscritto, nero su bianco, il Piano di assetto idrogeologico (Pai), una carta del rischio che già dal 2004 circolava sulle scrivanie dell’amministrazione regionale ma che da allora è rimasta chiusa in un cassetto. Secondo quanto rivelato in esclusiva dal Giornale, il testo era stato aggiornato nel 2016 e approvato lo scorso maggio. Le zone colorate in rosso sulla cartina corrispondono perfettamente a quelle dei paesi distrutti dall’esondazione del fiume Misa. Stendere e aggiornare questi testi è un obbligo di legge dal 1998, dall’alluvione di Sarno e Soverato in Campania che causò 161 vittime, ma il loro aggiornamento varia da comune a comune. Risale al 2016 anche l’“Assetto di progetto per la media e bassa valle del fiume Misa”, un documento che chiariva la necessità di interventi per la messa in sicurezza del corso d’acqua. I lavori avrebbero interessato un’area di 216 km per un importo di oltre 48 milioni di euro, risorse provenienti da fondi europei.

A Senigallia, una delle cittadine più colpite insieme a Ostra e Cantiano, l’esecutivo aveva persino approvato a gennaio i lavori per le vasche di contenimento. Sarebbero stati necessari 510 giorni di cantiere per mettere in sicurezza il fiume. Ma non sono solo le inadempienze burocratiche a venire a galla con l’avanzare delle indagini. A finire sotto la lente della Procura di Ancona anche il servizio meteorologico della Regione Marche, che potrebbe aver sottovalutato la perturbazione e redatto il bollettino meteo con “negligenza, imprudenza o imperizia”.

Dovranno stabilirlo gli inquirenti, anche confrontando i dati dei meteorologi con quelli in possesso dell’Aeronautica militare, per capire se quello che è stato definito dalla Protezione civile “un fenomeno meteo impossibile da prevedere” poteva invece essere pronosticato. Intanto continua la conta dei danni e proseguono le ricerche degli ultimi due dispersi. Resta accesa la speranza per il piccolo Mattia, il bambino di otto anni strappato alle braccia della madre dalla furia del fiume.

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