Il primo Gran premio serale bagnato dalla pioggia nella storia della Formula 1, sembrava quello ideale per le Ferrari e Sebastian Vettel, perfetto per il controsorpasso sul rivale Hamilton. Un circuito, Singapore, favorevole alle caratteristiche delle rosse, dove 7 volte su 9 aveva vinto chi era partito dalla pole, e per giunta con pista bagnata, ossia nelle condizioni che esaltano proprio Seb.
Invece i due ferraristi non superano neanche la prima curva e dopo 100 metri di rettilineo sono già fuori. Si eliminano a vicenda con la non trascurabile complicità di Verstappen. Sorride a 32 denti Lewis Hamilton, che dalla sua sesta piazza si era preparato ad una gara di rincorsa ed ha invece evitato il caos della prima curva, che ha coinvolto anche Alonso, ritrovandosi la strada spianata e portando a casa la vittoria. Un gran premio che l’inglese della Mercedes ha condotto dall’inizio alla fine, giocando ad elastico con Ricciardo e Bottas, secondo e terzo al traguardo, senza troppi sussulti, eccenzion fatta per un paio di entrate della safety car.
Se la ride Toto Wolff, in una giornata dove la Mercedes partiva nettamente dietro a Ferrari e Red Bull: “Avevamo cattive sensazioni e parlavamo di limitare i danni, invece lasciamo Singapore con una prima e una terza posizione. Diciamo che è una di quelle giornate che ti ricorda quanto sia incredibile il nostro sport”.
In casa del Cavallino non resta invece che leccarsi le ferite per una partenza probabilmente non gestita bene, dove il via a singhiozzo di Seb ha vanificato il bello scatto di Kimi, con la complicità di Verstappen. “Non ho molto da dire – racconta Vettel – ho cercato di chiuderlo, ho sentito la botta ed è finita lì. Il mondiale? Non è il caso di parlarne”. Laconico il commento di Raikkonen: “Dovete chiedere a Verstappen”. Questa la versione del pilota della Red Bull: “Volevo frenare ma non potevo spostarmi, sono stato vittima incolpevole. Forse Vettel poteva gestire meglio la situazione visto che è in lizza per il Mondiale”.
I tre piloti sono stati naturalmente ascoltati dai commissari nel dopo gara, ma la Fia non ha ritenuto nessuno responsabile dello scontro, giudicato quindi come un normale incidente di gara, ma che rischia di pesare come un macigno nella lotta al campionato. I mondiali non si vincono alle prime curve, ma alle prime curve si possono perdere. Lo 0 nella casella punti rimediato a Singapore fa gongolare un Lewis Hamilton alla terza vittoria consecutiva, la settima stagionale, e che a sei gare dalla fine si ritrova a +28 su Vettel, un vantaggio non decisivo ma abbastanza rassicurante.
“Siamo delusi – ha detto il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene – perché non è il risultato che ci aspettavamo. Non è finita, è più difficile, ma noi tutti abbiamo il Cavallino sul cuore e lotteremo fino all’ultima curva dell’ultima gara”. Si ricomincia tra due weekend in Malesia, pista che piace alle Mercedes. Per la Ferrari il primo Gran premio serale con la pioggia si è trasformato in una grandinata a notte fonda.