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HomeCronaca Disabile caduto da finestra, versioni contraddittorie da parte di agenti e sorella

Disabile caduto da finestra
La versione dei poliziotti
smentisce sorella di Hasib

Procura indaga nei confronti di ignoti

Gli agenti entrati in casa senza mandato

di Alessio Brandimarte14 Settembre 2022
14 Settembre 2022

Un uomo in coma e tanti punti da chiarire. E' la vicenda di Hasib Omerovic, disabile di 36anni, precipitato dalla finestra di un appartamento di uno stabile di edilizia popolare a Primavalle nel corso di una perquisizione delle forze dell'ordine. Una vicenda drammatica denunciata dai familiari dell'uomo e che ha portato l'onorevole Riccardo Magi a presentare una interrogazione parlamentare alla ministra dell'Interno. Il fatto risale al 25 luglio scorso. Secondo quanto emerge dall'esposto presentato dai genitori di Omerovic, l'uomo sarebbe stato picchiato e poi lanciato dalla finestra. Il racconto di quanto avvenuto si basa sulla testimonianza della sorella minore di Hasib, presente nell'appartamento durante l'attività di agenti in borghese. ANSA/CAMERA DEI DEPUTATI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

Emergono incongruenze nelle versioni dei poliziotti e della sorella di Hasib, il 36enne con disabilità che lo scorso 25 luglio è caduto dalla finestra della sua stanza da letto nel quartiere di Primavalle, a Roma. Secondo gli agenti, entrati in casa per un’identificazione senza mandato, “Hasib è scappato dalla finestra, lanciandosi dal primo piano”. La versione, ora all’esame della procura di Roma, specifica che l’uomo “era molesto sebbene sordomuto e al commissariato sono arrivate segnalazioni che lo riguardano, in quanto disturba le donne”.

Secondo la famiglia, al momento dell’entrata in casa c’erano Hasib e la sorella Sonita, affetta da un ritardo mentale, che ha raccontato di aver visto tre agenti picchiare il fratello con un manico di scopa, per poi buttarlo giù dalla finestra. Al momento dell’accaduto, i genitori erano dal meccanico insieme all’altra sorella Erika, che ha ricevuto una telefonata dalla vicina di casa per avvisarli del problema. Nella chiamata è intervenuto un agente, il quale ha assicurato che  Hasib avesse solo un braccio rotto, quando in realtà era già in coma. Tornata a casa, la famiglia ha trovato sangue nelle lenzuola, un manico di scopa spezzato, la porta della camera scardinata e un termosifone staccato dalla parete.

Il padre dell’uomo disabile si è quindi recato al commissariato per chiedere spiegazioni. Lì un agente ha riferito che quando hanno suonato, la porta è stata aperta da Hasib, che però è sordo e non poteva sentire il campanello. Inoltre, nella sintesi della conversazione tra il padre e un altro agente viene riportato che al termine delle operazioni gli agenti avrebbero sentito tirare su la tapparella della camera da cui Hasib si sarebbe buttato. Tuttavia, secondo la famiglia, la serranda era rotta da tempo e al loro rientro l’hanno trovata spalancata. Al momento i magistrati indagano nei confronti di ignoti per tentato omicidio in concorso.

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