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Diritti tv della Serie A
assegnati a Dazn e Sky
dal 2024 al 2029

De Laurentiis: "Sconfitta per il calcio

che con questa offerta morirà"

di Lorenzo Urbani24 Ottobre 2023
24 Ottobre 2023

Le sedi di Dazn e Sky, le due emittenti che si sono aggiudicate i diritti tv della Serie A | foto Ansa

MILANO – Dazn e Sky saranno la casa della Serie A per altri cinque anni. Il verdetto uscito nella giornata di ieri, 23 ottobre, dalla sede della Lega Serie A è chiaro. Dei 20 presidenti dei club della massima serie italiana 17 hanno votato a favore della proposta dei due network, due a sfavore (Salernitana e Cagliari) e un solo astenuto: il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che ha lasciato la sala al momento delle votazioni per poi ripresentarsi polemico in conferenza stampa.

L’offerta accettata dai club e dalla Lega parte da una base di 900 milioni a stagione per cinque anni destinata a salire, con il revenue sharing garantito da Dazn. La tv streaming (Dazn) garantirà alla società il 50% dei ricavi totali una volta superata la quota di 750 milioni di incasso. Saranno garantiti, nelle casse dei club, 60 milioni di euro. Uniti ad altri 47 di costi tecnici come somma totale, garantita dai due broadcaster. La media complessiva del pagamento si aggira quindi intorno al miliardo a stagione.

La ripartizione delle partite di Serie A tra le due emittenti sarà identica a quella dello scorso triennio: 10 partite della giornata su Dazn, con sette esclusive e tre co-esclusive con Sky (sabato alle 20.45, domenica alle 18 e lunedì alle 20.45).

Le reazioni 

“È una sconfitta del calcio italiano, con questa offerta il calcio morirà”. È l’attacco del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis all’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo e agli altri presidenti dei club. Di contraria opinione è Urbani Cairo, proprietario e presidente del Torino Calcio, capofila del partito dei si secondo cui “l’offerta delle tv oggi è leggermente inferiore ma potrà presto eguagliare e poi superare quella del triennio precedente”. Anche gli organi istituzionali della Lega si reputano soddisfatti dell’accordo raggiunto. Secondo il presidente Lorenzo Casini “c’è stato il lieto fine dopo mesi di intenso lavoro e con grande anticipo rispetto al passato”.

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