ROMA – Tutti pazzi per la Premier Leaugue. Il massimo campionato d’oltremanica dal giorno della sua fondazione così come lo conosciamo oggi, il 27 maggio 1992, ha pian piano guadagnato supporter e spettatori anche all’estero. Da qualche anno a questa parte è riconosciuto come il migliore tra i top campionati europei e gli astri nascenti del calcio mondiale scalpitano per poter giocare in una tra le venti squadre. Due i motivi principali: oltre a essere la vetrina più lucente dove mettersi in mostra, quel che conta di più è il giro economico che ruota intorno alla Premier. E qui si arriva al discorso dei diritti televisivi, il vero ago della bilancia che fa la differenza.
Il gap dei diritti tv
La lega inglese ha svelato le cifre ufficiali legate alla distribuzione delle entrate da diritti audiovisivi per la stagione 2023/24. Ai club sono stati distribuiti ricavi per 3,7 miliardi di euro. Storico il sorpasso dei diritti tv internazionali rispetto a quelli nazionali (1,75 miliardi a livello internazionali rispetto agli 1,73 miliardi dai broadcaster nazionali). Ciò testimonia il valore assegnato dalle tv al brand Premier League. Cifre che sono pari a circa tre volte i ricavi distribuiti nel 2023/24 dalla Serie A.
I numeri della Serie A
Nel nostro campionato troviamo l’Inter in cima alla classifica con oltre 101 milioni di euro. Segue il Milan con 87 milioni e la Juventus è sull’ultimo gradino del podio con 86. Napoli e Roma chiudono la top 5: i due team hanno incassato per la stagione scorsa rispettivamente 71,4 e 66,9 milioni di euro. Ultimo il Frosinone, che ha incassato 31 milioni di euro complessivi.
Le cifre record della Premier League
Il paragone con la prima divisione inglese appare a dir poco ingeneroso. Il Manchester City, primo nella classifica, ha ottenuto 228 milioni di euro, più di Inter e Milan messi insieme. Ma quel che più fa scalpore è che lo Sheffield United, ultimo nella graduatoria, ha incassato 142 milioni di euro, ovvero il 41% in più rispetto all’Inter, la prima nella lista italiana.