LOS ANGELES – Un’antitesi tra la fede in Dio e l’ateismo permea i film in gara per la notte degli Oscar. Almeno tre delle pellicole cinematografiche candidate agli Academy Award trattano temi collegati in modo più o meno esplicito alle religioni.
Dio e i dubbi sulla fede ispirano infatti Conclave, The Brutalist e A Real Pain.
I film in gara
Conclave è il miglior film del 2024 per gli attori di Hollywood. Alla 31esima edizione dei Sag Awards, assegnati nella serata del 24 febbraio a Los Angeles, il thriller sull’elezione pontificia diretto da Edward Berger ha vinto il premio per il miglior cast di un’opera cinematografica. Si tratta di un importante riconoscimento attribuito dal sindacato degli attori, che spesso ha finito per anticipare la statuetta più ambita degli Oscar.
Le volte della Cappella Sistina, sfondo cinematografico di Conclave, non sono le uniche ambientazioni religiose protagoniste degli Oscar 2025. Il favorito tra i migliori attori per The Brutalist, Adrien Brody, prega due volte in sinagoga.
A dominare A Real Pain, in corsa per la migliore sceneggiatura di Jesse Eisenberg e Kieran Culkin, è il trauma multigenerazionale decenni dopo la Shoah, tema che fa da sottofondo al viaggio di formazione in Polonia di due giovani cugini ebrei in viaggio in Polonia.
Il ritorno della religione nel cinema
Non succedeva da anni che Hollywood affrontasse temi religiosi. Dopo la vittoria di Il caso Spotlight nel 2015 come Best Film per aver esposto le molestie sessuali dei preti nella Chiesa cattolica, I Due Papi di Fernando Meirelles del 2019 non è arrivato agli Oscar, nonostante le tre nomination per Anthony Hopkins e Jonathan Price. Le pellicole cinematografiche del cattolicissimo Martin Scorsese (Kundun su un Dalai Lama, L’Ultima Tentazione di Cristo e Silenzio sui gesuiti in Giappone) non hanno ricevuto neanche una candidatura.