Mario Draghi rilancia l’importanza della digitalizzazione e dello sviluppo tecnologico. Nel discorso tenuto ieri al Senato il presidente del Consiglio ha parlato di quanto sia necessaria una trasformazione digitale che deve però passare dall’equa distribuzione dei proventi. Proprio per questo ha chiesto al Consiglio Ue di introdurre una tassazione digitale entro la metà del 2021.
Le misure sembrano essere sostenute anche dal presidente americano Joe Biden che è pronto a dire sì alla Digital tax. “Il processo di digitalizzazione in Ue non sarà facile. In Italia il programma Next Generation Eu offre un’enorme possibilità, il 20% dei fondi riguarda proprio la trasformazione digitale. Riteniamo che il Consiglio Ue debba procedere ad una soluzione globale su una tassazione digitale entro la metà del 2021”, ha sottolineato Draghi, aggiungendo che “tutto ciò sarà possibile anche grazie all’apporto degli Usa con la nuova amministrazione”.
L’avvento dell’era Biden in tal senso ha avuto un ruolo primario, come confermato dallo stesso premier. “Si vede una certa apertura, una disponibilità dall’amministrazione di un Paese che in passato invece aveva dimostrato completa chiusura sulla possibilità di avere una tassa digitale”.
Il Consiglio Europeo che si terrà oggi e domani darà delle risposte significative in merito alla Digital tax. Durante il vertice saranno trattati anche temi relativi al mercato unico e alla politica industriale. In merito a ciò il premier si è espresso dichiarando che “difendere l’unicità del mercato significa difendere le aziende italiane, che ne beneficiano in grande misura”, ma nonostante questo “alcune iniziative di politica industriale comune possono contribuire a rafforzare la capacità d’innovazione in Europa”.