Il governo e i sindacati hanno siglato l’accordo per il rinnovo del contratto delle Forze armate, di sicurezza e di polizia. L’intesa, raggiunta nella notte dopo una lunga seduta iniziata attorno alle 13 di ieri, arriva dopo nove anni di blocco delle trattative. Presenti alla riunione di ieri tutti i ministri competenti: Marco Minniti per gli Interni, Marianna Madia per la Funzione pubblica, Roberta Pinotti per la Difesa, Andrea Orlando per la Giustizia, oltre al sottosegretario Pier Paolo Baretta per l’Economia e il suo omologo Angelo Rughetti, che ha la delega dal Governo alla trattativa.
L’annuncio è stato dato nella notte proprio dalla ministra Madia, su Twitter: “450 mila lavoratrici e lavoratori del comparto sicurezza e difesa – ha scritto – da oggi hanno un nuovo contratto. Uomini e donne che ogni giorno assicurano il controllo, la tutela e la sicurezza di tutti noi e dei nostri territori”.
450mila lavoratrici e lavoratori del comparto sicurezza e difesa della #PA da oggi hanno un nuovo #contratto. Uomini e donne che ogni giorno assicurano il controllo, la tutela e la sicurezza di tutti noi e dei nostri territori. #RiformaPA pic.twitter.com/zdD1hctxEw
— Marianna Madia (@mariannamadia) 26 gennaio 2018
Contrastanti le reazioni dei sindacati. Secondo la Segreteria generale della Cisl, la firma “è importante e decisiva, un legittimo riconoscimento alla professionalità di migliaia di lavoratori che si battono ogni giorno per la legalità”. Il segretario nazionale di Ugl Polizia penitenziaria, Alessandro De Pasquale, ha bollato invece l’accordo come “uno spot pubblicitario” del governo in vista delle prossime elezioni. Un contratto che “scadrà presto, il 31 dicembre 2018” e che dunque richiederà altri negoziati a fine anno. “I poliziotti – ha aggiunto De Pasquale – non hanno ottenuto alcun beneficio economico; l’aumento medio con decorrenza dal 1 gennaio 2018 sarà in media di circa 100 euro lordi in busta paga”.