Stretta della Germania sull’Italia dopo il caso che ha colpito l’azienda italo-americana FCA (Fiat Chrysler Automobilies). Da Berlino arrivano precise richieste alla Commissione Europea. Per il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt è necessario «richiamare Fiat 500, Doblò e Jeep Renegade». Sono questi i modelli considerati manomessi sulle emissioni.
I precedenti. La questione risale al caso Dieselgate del 2015: quando a finire sul banco degli imputati era stata la Volkswagen. Una commissione d’inchiesta tedesca, creata per far luce sul caso, avrebbe trovato dei meccanismi di spegnimento anomalo anche su alcuni veicoli Fiat-Chrysler. «La Commissione ne avrebbe parlato volentieri con la Fiat, ma la Fiat ha rifiutato di collaborare – ha dichiarato il portavoce del ministro Dobrindt – alla fine di agosto, il nostro ministero ha inviato i nostri risultati al ministero dei Trasporti italiano e ha consultato la Commissione europea, e coloro che dovevano attivarsi». Il governo tedesco lamenta il disinteresse italiano verso il caso. «Le indagini svolte dall’Ue corrispondono alle nostre. È stato chiesto all’Italia di prendere posizione, ma fino a oggi non vi è nessun intervento sugli esiti della nostra commissione e su quelli della commissione Ue» ha concluso il portavoce tedesco, che chiede all’Ue di farsi garante del richiamo dei modelli coinvolti.
Polemiche dall’Italia. La richiesta del governo tedesco non è piaciuta ai colleghi italiani. Il ministro dei trasporti Del Rio l’ha definita «irricevibile» aggiungendo che «una commissione di mediazione è stata costituita a Bruxelles». Per Del Rio non esiste nessun pericolo: «I nostri test dimostrano che non esistono dispositivi illegali e comportamenti anomali». Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti su Twitter: «Su emissioni auto Italia non accetta lezioni: rigore e trasparenza a partire da caso Volkswagen, impegno Ue è test su strada in 2017».
Ora la parola passa alla commissione europea, che chiede risposte immediate dall’Italia. «Il tempo si sta esaurendo, perché vogliamo concludere le discussioni sulla conformità della Fiat a breve» ha dichiarato il portavoce della Commissione europea per l’Industria Lucia Caudet.