Era atteso di persona, Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno avrebbe dovuto partecipare alla riunione della Giunta per le Immunità del Senato, prevista per giovedì. Ma secondo alcune fonti vicine alla Lega, il vicepremier avrebbe deciso di presentare una memoria scritta per difendersi dall’accusa di “sequestro di persona aggravato” per il caso Diciotti.
Lo scorso 24 gennaio Il Tribunale dei ministri di Catania, ribaltando la richiesta di archiviazione del Pm Carmelo Zuccaro, aveva chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro, scatenando un terremoto politico all’interno della maggioranza. “Il via libera della Giunta a procedere sarebbe un precedente grave – ha dichiarato Salvini, ospite ieri sera a Quarta Repubblica su Rete 4 – perché vorrebbe dire che una parte della magistratura decide quello che il governo può o non può fare”.
La strategia di spostare il dibattito sul merito delle decisioni dell’esecutivo è quella seguita anche dall’alleato di governo. Luigi Di Maio, insieme al premier Conte e al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, ha infatti confermato che presenterà in Giunta un’altra memoria “per spiegare che le decisioni sulla Diciotti sono state prese insieme, e non solo dal ministro dell’Interno”.
In attesa della decisione, prevista entro il 23 febbraio, Lega e 5 Stelle prendono tempo. Il presidente della Camera Roberto Fico vorrebbe l’autorizzazione da parte del Senato. “Accadesse a me – ha precisato – chiederei di essere processato senza se e senza ma”. “Nella nostra storia non abbiamo mai votato per le immunità – ha ricordato ieri Di Maio – ma questo è diverso. Leggeremo le carte e decideremo”.
Intanto, Salvini si dice tranquillo. “Non ho bisogno di aiutini – ha dichiarato – ognuno voti come ritiene di votare”.