Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto oggi in Senato per l’informativa sul caso della nave Diciotti, l’imbarcazione italiana rimasta bloccata a fine agosto nel porto di Catania, con a bordo 177 migranti.
Il premier ha ribadito la linea sostenuta, sin dal primo giorno, dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo il quale doveva intervenire Malta. Quindi ha attaccato l’Unione europea dichiarando che la vicenda della nave Diciotti “non è stata una bella pagina per l’Europa che ha perso l’occasione per dare concretezza a quei principi di solidarietà e responsabilità che vengono costantemente evocati come valori fondamentali dell’ordinamento europeo”.
Conte ha anche riconosciuto la necessità dell’operazione italiana ricordando che “senza l’intervento concreto e diretto” della nave della Guardia Costiera molti dei migranti soccorsi “sarebbero morti” sottolineando, però, che ora l’Italia “non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti” e che l’Europa si deve dotare di un “meccanismo stabile e sostenibile per la gestione delle fasi di sbarco, redistribuzione, rimpatrio”.
Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso proveniente dai banchi di Lega e Movimento 5 stelle. Non sono mancate però le critiche. Per le repliche, la prima a prendere la parola è stata la senatrice Emma Bonino. “È stata una brutta pagina non solo per l’Unione europea ma anche per l’Italia: l’Europa delle patrie, come le chiamava Pannella, non ci porta da nessuna parte, ma solo a scontri che vedrebbero l’Italia perdente”. L’ex ministra ha poi richiamato il recente scontro con l’Onu sottolineando che “se un’agenzia dell’Onu avvia un’ispezione su di noi, reagire minacciando di togliere i fondi non è un buon modo per andare avanti”.
Critico anche l’ex presidente del Senato Piero Grasso che è intervenuto per Liberi e Uguali: “Avete ancora una volta fatto i forti con i deboli, tenendo in ostaggio – perché di questo si parla – uomini, donne e bambini, vittime di torture indicibili e di stupri nei campi libici, umiliando loro e la nostra storia”.
Ma le critiche non sono arrivate solo dall’aula di Palazzo Madama. Gli attacchi al premier sono giunti anche tramite social. “Il presidente Conte non è in grado di presiedere il governo. Sulla Diciotti lui non c’era e se c’era studiava diritto privato in vista del concorso. #Contenonconta” ha scritto su Twitter il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci.
A difendere Conte e Salvini, i senatori leghisti che, al termine dell’informativa del premier, hanno organizzato un sit-in fuori dal Senato, in segno di solidarietà al ministro dell’Interno. Tutti hanno indossato una maglietta bianca con su scritto #iostoconSalvini e #nessunotocchiSalvini.