Sono 70 i deputati della Lega che, dopo l’approvazione al Senato della legge sulla legittima difesa, hanno proposto di rendere più facile l’acquisto delle armi. Con loro ci sono anche Nicola Molteni e Jacopo Morrone, sottosegretari leghisti a Palazzo Madama, e il relatore Andrea Ostellari.
Intanto dagli esponenti del Movimento 5 Selle arrivano i primi segnali di rottura per questa proposta di legge. A Francesca Businarolo, presidente della Commissione Giustizia della Camera, e Francesco D’Uva, capogruppo a Montecitorio dei pentastellati, sono seguite le dichiarazioni del vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio. In un post su Facebook ha scritto: “C’è una proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del Movimento la voterà. Nessuno! Anche perché sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario. Andiamo avanti col contratto di governo, rispettando la volontà dei cittadini”. Nessun problema quindi, all’interno dell’esecutivo stando alle parole del grillino. Anche perché, secondo quanto riporta l’Ansa, fonti della Lega affermano che la facilitazione nell’acquisto delle armi non è una prerogativa del Carroccio, ma una delle tante iniziative parlamentari, una come un’altra insomma. “Il nostro obiettivo lo abbiamo raggiunto ieri con il via libera alla legittima”, hanno rimarcato le stesse fonti.
Sull’argomento è intervenuto anche Giuseppe Civati, ex deputato e fondatore di Possibile. “Un altro regalo alla lobby delle armi è in arrivo, un fatto gravissimo per la sicurezza. La proposta di legge fatta dalla Lega conferma il vero obiettivo della legittima difesa: spingere le persone ad armarsi per una folle giustizia fai-da-te. E cade così anche la debolissima argomentazione del Movimento 5 Stelle, trovata per giustificare il via libera alla norma”, ha dichiarato Civati.